Come è nato il progetto?
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti mi ha contattato per costruire il Perseverance Rover della NASA in scala 1: 2 per rendere omaggio a Kamal Oudrhiri, team leader della Nasa e capo progetto originale del rover marocchino Perseverance. Quest’anno ricorre il 200° anniversario dell’apertura della prima missione diplomatica americana in Marocco. Un rapporto suggellato attraverso diverse iniziative, a partire dalla mostra “Della voce e la pietra” che si terrà a giugno a Rabat per poi trasferirsi a Casablanca per approdare infine a Washington. Protagonista della mostra sarà il rover Perseverance in Lego.
Qual è stata la tua reazione quando hai ricevuto la chiamata?
È stata un’emozione incredibile. Nonostante io e i miei collaboratori abbiamo lavorato con molti grandi gruppi italiani e non solo, è stato sicuramente uno dei progetti più importanti e gratificanti di tutta la mia carriera. Un sogno diventato realtà.
È stato difficile costruire il rover? E se sì, qual è stata la parte più difficile?
Sì, è stata una bella sfida. Basti dire che è stato realizzato al 90% a mano libera. Ci sono volute 400 ore di lavoro per costruirlo, uno staff di quattro e 110.000 mattoni. Durante la progettazione è stato importante anche il confronto con lo scienziato della NASA responsabile della missione. Per quanto riguarda la parte più difficile, è stata la parte posteriore: l’accumulatore di energia. Un motore a pale, peraltro posto in posizione obliqua rispetto all’asse orizzontale del rover. Tecnicamente, sono soddisfatto del risultato: il nostro rover è molto simile al modello 3D.
Tu e il tuo staff avete usato immagini 3D per realizzarlo?
Sì, le immagini 3D del Rover Perseverance pubblicate sul sito della NASA.
Hai già altri progetti in programma?
Attualmente stiamo lavorando su alcuni progetti qui in Italia, ma non di pari portata.
Dopo essere stata notata durante una mostra a Lecce da un dirigente Lego Danimarca, è diventata da giardiniere l’unica artista di mattoncini Lego in Italia, quindi la prima e unica “Professionista Lego Italiano Certificato” (tra l’altro autodidatta). Il suo segreto?
La passione per i Lego, che hanno fatto parte della mia vita fin dall’infanzia. E coerenza. Per me tutto è fattibile con i mattoni.
È un po’ come suonare sempre?
(Guidare, ed). Diciamo che è un gioco molto serio. Quando il lavoro è fatto con passione, è come non lavorare mai.
“Fanatico di Twitter. Piantagrane. Fanatico del bacon malvagio. Giocatore sottilmente affascinante. Esperto di birra.”
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