Lunedì il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan annuncio che il suo governo rimborserà i titolari di conti nelle banche turche che saranno danneggiati dal deprezzamento della lira turca. L’annuncio è stato visto come molto rassicurante dagli investitori internazionali, visto che Erdoğan ha infatti promesso che i soldi che i turchi hanno depositato o investito in lira turca nelle banche nazionali e che perderanno a causa del deprezzamento della sterlina, saranno compensati da il fondo di riserva statale.
Il lunedì è solo l’ultimo di una serie di non molto movimentata per l’economia turca, una storia che va avanti ormai da diversi mesi.
Il giorno prima dell’annuncio di Erdoğan, la lira turca aveva toccato uno dei minimi di sempre nei confronti del dollaro: domenica ci sono volute 18,36 lira turca per comprare un dollaro. Dopo il discorso, il cambio è sceso a circa 11 lire turche, in cui il Tempo finanziario ha definito “Il giorno più volatile per la lira turca dagli anni ’90”. Nel 2019 ci sono volute circa 6 lire turche per comprare un dollaro.
Così, con la chiusura dei mercati (compresi gli USA), la lira turca ha visto un enorme aumento di valore, attestandosi ora a 13,49, da 18. I sostenitori di Erdogan cantano vittoria. Non so come sia stato fatto, ma se è vittoria, non vorrei vedere cosa sia la sconfitta. pic.twitter.com/YdYpDxMPPt
– Louis Fishman Louis Fishman (@Istanbultelaviv) 21 dicembre 2021
Negli ultimi mesi il deprezzamento della lira turca è stato causato da un’inflazione molto alta, stimata ormai intorno al 20 per cento, a sua volta generata dall’ingente quantità di denaro in circolazione dalle banche turche. Quest’ultima è stata una diretta conseguenza delle decisioni del governo di Erdoğan, convinto da tempo che per rilanciare l’economia le banche dovessero mantenere i tassi di interesse al minimo, rendendo così molto facile richiedere prestiti e mutui.
Erdoğan ha giustificato le sue decisioni con la dottrina islamica, che punisce molto severamente l’usura (cioè la richiesta di alti tassi di interesse per i prestiti).
Diversi economisti hanno sostenuto che queste decisioni potrebbero aumentare l’inflazione, cioè l’aumento dei prezzi dei beni, e mettere i consumatori in ulteriore difficoltà.
Secondo gli analisti Citato daEconomista, l’inflazione dovrebbe raggiungere il 50% nei primi mesi del 2022. Ma il deprezzamento della lira turca ha progressivamente convinto anche molti turchi a ritirare i propri depositi e investimenti nelle banche turche per convertirli in valute ritenute più stabili come il dollaro, quindi mettendo in difficoltà le banche.
– Leggi anche: L’inflazione è transitoria o no?
onda tedesca scrivere che l’ipotesi di diversi diplomatici stranieri è che Erdoğan cerchi di rilanciare rapidamente l’economia turca per arrivare con un buon consenso alle prossime elezioni politiche, previste per il 2023.
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