Essendo la pasta un prodotto relativamente economico, l’aumento del prezzo consentirà agli italiani di risparmiare meno di dieci euro all’anno. In media, la scorsa primavera gli italiani hanno pagato circa il 17% in più per i loro spaghetti, fusilli e penne rispetto all’anno precedente, un aumento che è il doppio del tasso di inflazione complessivo del Paese. Nella maggior parte delle regioni, il prezzo al chilo è compreso tra 2 e 2,50 euro.
L’aumento dei prezzi sembra essere oggetto di dibattito soprattutto perché riguarda ormai un prodotto radicato nell’identità italiana. All’inizio di quest’anno, il governo italiano ha designato la cucina del paese come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ape due italiani su tre la pasta è nel menu quasi tutti i giorni. Per confronto: gli olandesi mangiano la loro patata familiare in media tre giorni alla settimana.
Le opinioni divergono sulla causa dell’aumento del prezzo della pasta. Ciò sembra essere in parte dovuto al deprezzamento della valuta che i paesi di tutto il mondo stanno affrontando. Anche l’invasione russa dell’Ucraina gioca un ruolo: a causa di questa guerra, il grano è stato notevolmente più costoso per mesi. Ma anche il ministro del Commercio italiano, Adolfo Urso, sospetta che produttori o intermediari abbiano speculato sull’aumento dei prezzi. Il gruppo di crisi che si riunirà giovedì avrà il compito di verificare se ciò sia realmente accaduto.
Gastro-nazionalismo
Il cibo ha spesso dimostrato di essere motivo di orgoglio nazionale in Italia. A fine marzo tutto il Paese è caduto sotto l’incantesimo di uno storico del cibo che ha osato sfatare certi miti sulla genuinità dei piatti della tradizione italiana. Affermò, tra l’altro, che la pasta alla carbonara – meglio se fatta con un pezzo di guancia di maiale – era un’invenzione americana.
Anche i grandi interessi economici giocano un ruolo nel contesto di questo cosiddetto gastro-nazionalismo. La produzione alimentare italiana rappresenterà un quarto del PIL nel 2021. Questo successo è in parte dovuto al successo della commercializzazione all’estero, dove i miti del cibo sono di vitale importanza.
Non è la prima volta che l’altezza dei prezzi della pasta in Italia suscita polemiche. Nel 2009 si è scoperto che più di venti produttori di pasta, tra cui il leader di mercato Barilla, avevano raggiunto accordi reciproci per mantenere il prezzo artificialmente alto. Le autorità italiane hanno multato le società per 12,5 milioni di euro per questo.
“Fanatico del caffè. Introverso. Organizzatore. Amichevole fanatico della birra. Tipico risolutore di problemi.”
You may also like
-
iGaming: una guida per principianti
-
La scienza delle friggitrici ad aria: i meccanismi d’azione
-
La storia delle friggitrici ad aria: come hanno cambiato la cucina casalinga
-
Concerti virtuali: trasformare le esibizioni di musica dal vivo
-
Gruppo Salcef, nuovi contratti in Italia per 150 milioni di euro