il governo Draghi prepara nuove misure per combattere‘evasione e ridurre il reddito perso, o imposta differenza, come definito dagli analisti di lingua inglese. È la differenza tra le imposte riscosse e quelle che si vorrebbe riscuotere in un sistema di pieno rispetto degli obblighi di legge e fiscali.
Alla base del tax gap c’è ovviamente il fenomeno dell’evasione fiscale, che in Italia è sempre stato un grosso problema per le casse dello Stato, ma c’è anche errori di calcolo da professionisti e lavoratori autonomi.
Per questo l’esecutivo punta a colmare il divario, anche attraverso i fondi che raggiungeranno l’Italia attraverso il Recupero Piano. La roadmap di Palazzo Chigi prevede infatti una vera e propria riforma fiscale legata al Pnrr, che si baserà sulla lotta agli evasori.
La lettera di Palazzo Chigi ai ministri: raccomandazioni sul PNR
Roberto Garofoli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha invitato tutti i dipartimenti a predisporre un’ordinata agenda di governo, al fine di rispettare tutti gli impegni presi con l’Europa e di compiere le manovre che riguardano più settori.
La raccomandazione rivolta ai ministri è di rispettare la limite di tempo e pianifica tutti i dettagli nel dettaglio riforme, con un approccio alla percezione dell’attività regolatoria molto diverso dal passato, come “impulso alle politiche di sviluppo”.
Stop all’evasione, la nuova strategia del Ministero dell’Economia
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze spetterà il compito più arduo, ovvero quello di predisporre una relazione che possa orientare l’azione del Governo per ridurre l’evasione fiscale, e in particolare il tax gap dovuto allafatturazione omessa nei settori più a rischio.
Il gap dovrebbe ridursi del 5% entro il 2023 rispetto al 2019, e del 15% nel 2024. Una cifra che in tre anni raggiungerà quindi i 12 miliardi di euro, vista verso il basso perché non tiene conto di determinate tasse.
L’ambizioso obiettivo del MEF va perseguito attraverso da pagare Azioni principale. In primo luogo, avvicinando l’amministrazione tributaria ai contribuenti con posizioni incoerenti tra quanto dichiarato e quanto pagato, con nuove autovalutazione e bonus per chi decide di farsi avanti e realizzarne di nuovi sistemi di comunicazione rapporto diretto tra Autorità Palestinese e cittadini.
D’altra parte, continueremo con il pseudonimizzazione banche dati fiscali già previste dal precedente governo. Si tratta di un processo che mira a separare l’identità dei contribuenti dalle loro informazioni, nel rispetto della normativa vigente sul GDPR.
L’operazione sarà particolarmente utile per la costruzione Modelli predittivo comportamento dei contribuenti, individuando coloro che hanno maggiori probabilità di essere frodati e rafforzando i controlli sugli strati della popolazione che alimentano il sommerso riuscito a sfuggire alle amministrazioni.
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