Il patto sconvolgente: omicidi e violentatori scarcerati per la Wagner. Le donne russe hanno paura

Il patto sconvolgente: omicidi e violentatori scarcerati per la Wagner. Le donne russe hanno paura

Un nuovo accordo tra la famosa casa di produzione di armi russa, la Wagner, e le autorità russe ha sollevato numerose preoccupazioni in Ucraina e in particolare tra le donne russe. Secondo le nuove disposizioni, i detenuti russi possono ora combattere sul fronte ucraino in cambio di una riduzione della loro pena. Questo nuovo accordo ha creato un clima di paura tra le donne russe, che temono un possibile ritorno anticipato dei loro carnefici.

Uno dei casi più emblematici è quello dell’omicidio di Vera Pekhteleva, il cui assassino, Vladislav Kanyus, è stato condannato a 17 anni di carcere. Tuttavia, la madre della vittima ha ricevuto delle foto anonime che mostravano Kanyus libero e in divisa militare in Ucraina. Queste immagini hanno scatenato un’ondata di indignazione e preoccupazione tra la popolazione locale, che si chiede come sia possibile che un condannato per omicidio possa essere coinvolto in un conflitto armato.

Il caso di Pekhteleva non è un episodio isolato. Sono sempre più frequenti le segnalazioni di ex-detenuti russi che partecipano alle operazioni militari in Ucraina senza pagare per i loro crimini commessi in patria. Questo fenomeno crea un clima di paura tra le donne russe, che temono il ritorno anticipato dei loro carnefici e la possibilità che si scontrino nuovamente con la legge una volta terminata la loro partecipazione al conflitto.

Le autorità russe sono state finora silenziose su questi casi e sull’accordo che consente ai detenuti di combattere in Ucraina. Tuttavia, molte organizzazioni per i diritti umani e attivisti stanno sollevando la questione e chiedendo una maggiore trasparenza sulle condizioni di questi accordi. In un paese in cui la violenza contro le donne è un problema dilagante, questo nuovo accordo solleva seri dubbi sulla sicurezza delle donne russe e sulla possibilità che gli autori di violenze possano sfuggire alla giustizia.

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L’opinione pubblica russa si è divisa su questa questione, con alcuni che sostengono che i detenuti dovrebbero essere impiegati in operazioni militari come forma di redenzione, mentre altri chiedono una maggiore attenzione verso le vittime e una punizione più severa per i colpevoli. Mentre il dibattito continua, le donne russe rimangono in ansia, temendo di incrociare di nuovo il loro carnefice e di essere vittime di nuove violenze. La situazione richiede un’attenzione urgente e una risposta chiara dalle autorità russe, per garantire la sicurezza e la giustizia per tutte le donne coinvolte.

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