il piano vaccinale si ferma nel Lazio

Nemmeno il tempo per assaporare la buona notizia, ovvero l’arrivo delle bottiglie di AstraZeneca nell’hangar di Pratica di Mare, che il colosso farmaceutico anglo-svedese ha già annunciato un nuovo maxi taglio: “La prossima settimana nel Lazio avremmo dovuto ricevere 122mila dosi aggiuntive di vaccino AZ, invece, ci hanno detto che ne arriveranno solo 30mila ”, spiega il consigliere sanitario Lazio, Alessio D’Amato. Impaziente per il ballo estenuante delle consegne che rischia di far prosciugare la macchina vaccinale regionale. Una macchina che viaggia a 25.000 vaccinazioni al giorno, ma che potrebbe funzionare al doppio delle dosi. Le dosi lo permettono sempre.

GRUPPI
È soprattutto AstraZeneca a preoccupare l’unità di crisi Covid della Pisana. “Non sappiamo nemmeno il numero esatto di vaccini che avremo a maggio, quando inizieranno i booster AZ”, continua D’Amato. “Anche per Johnson & johnson non abbiamo dati, temo che ad aprile non avremo molto ”. Il rischio, aggiunge l’assessore, è che si riduca il numero di posti in graduatoria per le nuove prenotazioni. Per garantire almeno i richiami “facciamo capriole di lucci”.


La prossima settimana, in teoria, avrebbero dovuto iniziare le prenotazioni i 65-64enni (da sabato erano aperte le liste per i 67-66 anni). Ma l’incoerenza delle previsioni di consegna rende sempre più difficile per le autorità sanitarie locali programmare gli appuntamenti. Ogni volta si rischia di essere inseriti nelle griglie dei server regionali posti al buio, senza garanzie sulla reale disponibilità delle dosi. Per questo motivo, quando le liste sono aperte, i posti vengono sempre conteggiati accuratamente al ribasso. Tra le tante pecche nei contratti stipulati dall’Unione Europea con le case farmaceutiche, c’è il fatto che non ci sono previsioni sugli approvvigionamenti settimana dopo settimana. “Abbiamo solo stime trimestrali, che raramente vengono rispettate”, ha attaccato ancora D’Amato.

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Sembra incredibile, ma nessuno dei 4 vaccini convalidati finora dall’EMA – oltre ad AstraZeneca, Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson – la Regione è in grado di conoscere l’esatta disponibilità per le prossime settimane. Progettare una strategia diventa quindi complicato.
“Siamo pronti ad aprire nuovi hub, anche nei centri commerciali, a patto che ci forniscano vaccini sufficienti”, commenta Giorgio Casati, direttore generale dell’ASL Roma 2, la più popolosa d’Italia. Per limitare i danni da possibili ulteriori tagli, i funzionari dell’immunizzazione ipotizzano anche di sostituire il tipo di vaccino con quelli già riservati. Sostituisci AstraZeneca con Pfizer. Ma a questo punto tutte le chiamate dovrebbero essere rimandate.

LA SINGOLA DOSE
Un’altra sconosciuta, Johnson & Johnson: le prime fiale monodose prodotte negli USA sono previste per il 19 aprile. Anche in questo caso la Pisana non conosce i quantitativi per aprile e maggio. In teoria, dovrebbero arrivare scorte di 50.000 iniezioni entro la fine del mese. Ma molti vogliono un pezzo della torta: farmacie, medici di base, autorità sanitarie locali per le iniezioni ai detenuti. La copertina è corta. Tant’è che, dice D’Amato, AstraZeneca potrebbe arrivare in primis nelle strutture sanitarie.

STUDI BASE
Le cliniche familiari pagano molto di più per la carenza di bottiglie rispetto agli hub. “Au début de la semaine prochaine, les autorités sanitaires locales nous ont dit qu’elles ne pourraient nous garantir des flacons Pfizer que pour les rappels – explique Pier Luigi Bartoletti, secrétaire de la Fimmg (fédération de médecine générale) – Nous sommes donc bloqués anche, pure”.

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