Il professore apre la confezione con una dura promessa: dalla Terra a Marte in soli 45 giorni

Il professore apre la confezione con una dura promessa: dalla Terra a Marte in soli 45 giorni

Sono in corso ricerche su come i futuri pionieri di Marte possano passare meglio il tempo durante il viaggio verso questo pianeta. Ma potrebbe esserci un modo per ridurre drasticamente i tempi di viaggio accorciare.

Perché questo è importante?

Il problema più grande nella colonizzazione di Marte è la distanza: il pianeta rosso si trova tra i 56 milioni e i 405 milioni di chilometri dalla Terra. L’invio di una sonda spaziale potrebbe richiedere sette mesi. In questo contesto, il volo con equipaggio rimane una sfida enorme.

La ricerca delle innovazioni: Ogni anno, la NASA lancia il suo programma NIAC (NASA Innovative Advanced Concepts) che mira a scoprire, testare e finanziare concetti promettenti nel settore aerospaziale. Ogni progetto di successo riceve un finanziamento di $ 100.000 per un anno.

  • Quest’anno, uno dei vincitori promette il tempo di viaggio tra la Terra e Marzo drammaticamente ridotto a 45 giorni.
  • L’idea viene dall’insegnante Ryan Kid dall’Università della Florida. Ha inventato un nuovo tipo di motore a razzo chiamato “Bimodal NTP/NEP con un ciclo di rabbocco del rotore a onda”.
  • La sua proposta non si basa sul convenzionale combustibile chimico puro, una tecnologia che è stata utilizzata in tutti i nostri razzi fino ad oggi, ma su una combinazione di propulsione nucleare termica ed elettrica nucleare.
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L’energia nucleare può portare conforto

La teoria: L’idea di Gossse è, sulla carta, basata sulla combinazione di due tipi di propulsione.

  • Nella propulsione nucleare-termica, un gas propellente, come l’idrogeno liquido, viene riscaldato fino a trasformarsi in plasma. Questa sostanza viene quindi fatta passare attraverso un ugello per mettere in moto il dispositivo.
  • La propulsione elettrica nucleare si basa su un reattore nucleare che funziona a bassa velocità per generare energia, che a sua volta viene utilizzata per alimentare i propulsori ionici. È, infatti, elettromagnetico, con spinta relativamente bassa.

Entrambi i sistemi non sono nuovi. Ma l’idea è di combinarli in un’unica macchina.

Due sistemi complementari

  • In questa primissima fase di sviluppo, è difficile fare ipotesi dettagliate, ma si può immaginare un missile che utilizza la propulsione nucleotermica per sviluppare una spinta molto elevata per le sue manovre, per poi passare alla propulsione nucleoelettrica una volta sufficientemente lontano dai punti gravitazionali. del nostro pianeta o Marte.
  • Il vantaggio principale di un tale veicolo sarebbe che non avrebbe il rapporto potenza/peso dei razzi odierni, che devono trasportare grandi quantità di combustibile chimico e quindi essere abbastanza potenti da trasportarlo. Usando la tecnologia descritta dal professore, il dispositivo avrebbe una spinta significativamente maggiore, da 1.800 a 4.000 secondi, rispetto ai circa 450 secondi di un razzo attuale prima che i propellenti si esauriscano.
  • Non è la prima volta che il nucleare viene presentato come il futuro dello spazio: se ne parlava già negli anni ’60, ma non è mai stato messo in pratica.
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E dopo? Ci vorrà molto tempo prima che un tale motore sia pronto. Tanto più che la sovvenzione concessa dalla NASA non sarà sufficiente per costruire un prototipo, ma almeno ci permetterà di esplorare le possibilità di questa nuova tecnologia. Probabilmente arriveremo su Marte con l’aiuto di tecnologia attualema dobbiamo pensare a più lungo termine.

(ns)

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