il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) ha inflitto a Clearview AI una sanzione di 20 milioni di euro. L’organismo di vigilanza sulla privacy afferma che la società tecnologica statunitense ha raccolto illegalmente dati biometrici da cittadini italiani. Inoltre, l’azienda deve distruggere tutti i dati raccolti e non può più raccogliere dati dagli italiani con la sua tecnologia di riconoscimento facciale.
Lo riporta il regolatore italiano in Un comunicato stampa†
Clearview ha un modo controverso di lavorare
Clearview AI è una società tecnologica americana specializzata nel riconoscimento facciale. Usando software raschietto l’azienda raccoglie automaticamente le foto del profilo con informazioni associate, come nomi, date di nascita e luogo di residenza. Tutti questi volti e informazioni finiscono in un database di riconoscimento facciale. Gli esperti affermano che questo database contiene più di dieci miliardi di profili facciali.
La tecnologia e il metodo di lavoro di Clearview AI sono piuttosto controversi. Le autorità di regolamentazione e le organizzazioni per la privacy in Francia, Italia, Grecia, Austria e Regno Unito hanno presentato un reclamo contro la società lo scorso anno per violazione della privacy. La società tecnologica americana non aveva richiesto esplicitamente il permesso di includere i profili facciali in un database. Non c’era nemmeno una base legale per questo. Infine, le persone non hanno potuto appellarsi per la rimozione della loro faccia dal database.
L’Information Commissioner’s Office (ICO) ha multato Clearview AI £ 17 milioni alla fine dello scorso anno per aver violato le norme sulla privacy del Regno Unito. Più o meno nello stesso periodo, la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL) ha chiesto l’interruzione della raccolta e del trattamento delle foto di cittadini francesi. Il regolatore francese ha anche ordinato che tutte le foto di uomini e donne francesi fossero rimosse entro due mesi. Anche le autorità di regolamentazione in Svezia, Germania, Canada e Australia hanno chiesto a Clearview di interrompere la raccolta di profili facciali.
Il regolatore italiano reprime Clearview AI
Adesso interviene anche il regolatore italiano. Gli investigatori del GPDP hanno stabilito che Clearview AI sta raccogliendo illegalmente dati biometrici e sulla posizione. Inoltre, l’azienda viola la normativa europea sulla privacy perché non è aperta e onesta sulle pratiche di raccolta dei dati: del resto, i cittadini italiani non sono stati informati. Inoltre, non è stato stabilito alcun periodo di conservazione e i dati sono stati utilizzati anche per altre finalità.
Per queste violazioni Clearview deve pagare una sanzione di 20 milioni di euro al regolatore italiano. Oltre alla multa, l’azienda americana deve cancellare tutte le foto raccolte di cittadini italiani. Inoltre, non può più utilizzare il suo sistema di riconoscimento facciale in Italia e deve designare un rappresentante dell’UE che faccia da interlocutore.
Bits of Freedom chiede ad AP di agire contro Clearview
Pezzi di libertà spera che l’autorità di regolamentazione olandese agisca ora anche contro Clearview AI. “Sebbene l’Autorità olandese per la protezione dei dati denunci l’uso illegale della tecnologia di riconoscimento facciale e chiede il divieto di questa tecnologia, rimane scrupolosamente silenziosa su Clearview AI. Speriamo che la decisione del regolatore italiano ora la convinca.
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