Improvvisamente 3.000 richiedenti asilo in più a settembre: scade lo status speciale per gli ucraini

Improvvisamente 3.000 richiedenti asilo in più a settembre: scade lo status speciale per gli ucraini

Per evitare che questo gruppo finisca in centri per richiedenti asilo già sovraffollati, sarà distribuito su 12 settimane. Da metà luglio a metà ottobre, 250 cittadini di paesi terzi a settimana saranno trasferiti in un centro per richiedenti asilo. L’obiettivo è quello di accogliere queste persone in un luogo della stessa provincia in cui si trovano attualmente.

Rifugio per richiedenti asilo sovraffollato

Lo status speciale di questi rifugiati, infatti, scadrebbe già il 4 marzo. A quel tempo il gruppo contava ancora più di 4600 persone. Le persone sono ora tornate nel loro paese di origine o hanno ottenuto asilo, lasciando dietro di sé circa 3.000 cittadini di paesi terzi.

Ma i comuni e il Consiglio di sicurezza si sono poi opposti perché avrebbe posto problemi di accoglienza. I centri per richiedenti asilo sovraffollati non potevano accogliere così tante persone alla volta. E neanche mettere la gente per strada in quel modo era un’opzione.

Il Segretario di Stato ha quindi deciso di rinviare la decisione al 4 settembre, in modo da trovare una soluzione migliore. È diventato questo rifugio progressivo, distribuito su 12 settimane.

Cittadini di paesi terzi

I rifugiati dall’Ucraina hanno uno status speciale. Rientrano nella direttiva sulla protezione temporanea dei rifugiati ucraini. Questo gruppo di cittadini di paesi terzi è composto da persone che sono fuggite dall’Ucraina ma che non hanno la cittadinanza ucraina. Provengono ad esempio dal Marocco, dall’India, dal Ghana, dalla Nigeria, dall’Algeria e dalla Siria.

Il gruppo inizialmente era composto da circa 4.600 persone. Alcuni di loro provengono da un paese pericoloso e quindi hanno buone possibilità di ottenere lo status di asilo nei Paesi Bassi. Ad alcuni di loro è già successo.

READ  Queste sono le auto più affidabili secondo l'Associazione dei consumatori | Sulla strada

Molte delle restanti 3.000 persone proverranno da paesi sicuri. Ricevono una lettera che chiede loro di tornare nel paese di origine. Se non lo fanno volontariamente, hanno diritto a una procedura di asilo nei Paesi Bassi. La possibilità che possano rimanere qui non è grande.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *