In Francia 300.000 contaminazioni in 24 ore e politica nel caos

“Siamo di fretta” e “oggi Sanità pubblica Francia è probabile che annunci quasi 300.000 nuove infezioni in 24 ore“. Disse il ministro della salute transalpino Olivier Veran. Una quota molto più alta che in Italia, anche tenendo conto della differenza di popolazione (i francesi sono circa 9 milioni in più degli italiani). Dall’altra parte delle Alpi c’è anche un boom nell’uso dei tamponi, con una differenza sostanziale: lì, le prove sono a spese dello stato, quindi gratuito per tutti, tranne i non vaccinati e gli stranieri. A dicembre sono stati realizzati 30 milioni, di cui solo 2 milioni pagati. Tuttavia, l’impatto sui fondi pubblici inizia a preoccupare: il costo dei test, per il solo mese di dicembre, ha raggiunto la cifra di un miliardo di euro.

In questo contesto, però, la legislazione d’emergenza fa fatica. Nell’Assemblea nazionale, è fattura fallita voluto dal governo per trasformare la tessera sanitaria in tessera vaccinale, equivalente al pass verde rinforzato italiano. Ieri sera l’opposizione ha imposto, con un voto favorevole, la chiusura del dibattito, che riprenderà solo in tarda serata di oggi. Il portavoce del governo Gabriel Attal ha sottolineato che l’esecutivo “farà tutto il possibile” per mantenere l’obiettivo dell’entrata in vigore del pass vaccinale il 15 gennaio, denunciando “l’irresponsabilità” dell’opposizione. Anche il primo ministro Jean Castex le ha qualificate come “violenza inaccettabile” attacchi e minacce di morte contro alcuni funzionari eletti prima del dibattito alla Camera e ha promesso che i responsabili di questi “atti ignobili” sarebbero stati puniti. Castex ha citato l’esempio di un deputato della Repubblica in marcia, il partito del presidente Emmanuel Macron, il cui garage è stato incendiato la scorsa settimana.

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