La giustizia della città di Bergamo, nel nord Italia, ha aperto un’inchiesta sull’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. È in corso un’indagine per stabilire se Conte abbia agito per negligenza quando Bergamo è diventata la prima città italiana ad affrontare il virus corona nel 2020.
La ricerca si concentra sulla fase iniziale della pandemia di corona. Alla fine di febbraio 2020, le prime infezioni da corona sul suolo europeo sono state rilevate nella regione settentrionale italiana della Lombardia, dove si trova Bergamo. Questo è stato l’inizio della pandemia in Europa, che colpirà duramente la Lombardia.
Conte all’epoca era il primo ministro italiano ed è stato accusato di non aver agito abbastanza rapidamente. Migliaia di morti avrebbero potuto essere evitate con migliori precauzioni e interventi più rapidi, secondo la giustizia.
Si dice che i malati di Corona siano morti perché le cosiddette zone rosse non sono state definite in tempo. Queste sono aree fortemente colpite in cui le persone non possono entrare o uscire. La gravità della pandemia non è stata sufficientemente riconosciuta e ciò ha avuto conseguenze drammatiche. Alla fine, 188.000 persone sono morte in Italia a causa degli effetti del virus.
Vengono inoltre avviati procedimenti legali contro altri diciotto politici e alti funzionari. Tra questi l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e il capo della Regione Lombardia.
Conte, oggi leader dell’opposizione, afferma di aver agito con il massimo impegno e senso di responsabilità “in uno dei momenti più difficili che l’Italia abbia mai conosciuto”.
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