Donnarumma 6.5: risponde benissimo su Zuber, nell’unico stop del suo gioco.
Di Lorenzo 6.5: meno intraprendente degli esordi, si guarda bene dal lasciare i centrali uno contro uno. In quinta a destra, osa di più.
Bonucci 7: fatti, non pettegolezzi. È granito e pulito, trasmette la giusta sicurezza al reparto. Fondamentale nella costruzione dal basso verso l’alto.
Chiellini 6.5: un paio di ottime anticipazioni, poi il Var (e un fallo di mano) si è portato via la gioia del gol, il giorno della sua 14esima presenza nella fase finale di un campionato europeo (nessun giocatore italiano ha fatto meglio). Esce dopo 24′ per l’ennesimo infortunio muscolare (dal 24′ Acerbi 6: ci vuole tempo per prendere le misure, prova sufficiente)
Spinazzola 7: punta e salta l’avversario di turno, punta, accelera e dà sempre l’idea di poter creare qualcosa. Nel primo tempo è un pericolo costante, nel secondo è gestito.
Barella 7.5: nella fase di non possesso si occupa di limitare i lavori di costruzione di Xhaka, quando l’Italia attacca fa furore. È ovunque, taglia e cuce, chiude e ricomincia (dall’87 Cristante sv)
Jorginho 7.5: tocca un’infinità di palloncini, parla molto, rimprovera, catechizza e ritmo. Sa sempre cosa fare in anticipo, un maestro
Locatelli 8: signore e signori, tutti in piedi. Monster game, per personalità e qualità. Il gol del vantaggio è tutto suo, apertura prima per Berardi, inserimento con un tocco di pochi passi che colpisce Sommer. Il doppio con un sinistro forte e preciso. Locatelli sta facendo bene. Ce l’abbiamo, lo apprezziamo. E adesso cosa fai con Verratti? (da ’86’ Pessine sv)
Berardi 7: prende in giro Akanji con disarmante facilità, perché contro la Turchia sa fare il postino anche con il piede destro, il piede meno lucido sulla carta. Sta bene, di testa e di gambe, sembra che sia in nazionale da anni. Ha palla 3-0 sulla sinistra quando è in debito di ossigeno (dal 69′ sciocco 6: con il suo ingresso l’Italia ha tre ritardi, alzando il muro)
Immobile 6.5: 600 secondi per costruire un’occasione da protagonista e divorare il vantaggio, poi il solito lavoro di fraseggio e movimenti per aprire gli spazi. Il pubblico grida il suo nome, lo chiama, lo spinge, Ciro fa due gol ma non riesce a regalare una gioia. Fino all’89’, quando spezza la maledizione, segna da fuori, di dritto.
Distintivo 6: il leitmotiv è quello della Turchia, si allarga e si concentra per fare 10, non solo la maglia, per fare spazio a Spinazzola. Cerca il gol con un destro, a volte dà l’idea di essere troppo fumoso (dal 69′ Chiesa 6: qualche buona accelerazione)
Mancini 7.5: la sua Italia è sull’orlo della perfezione. Bravo per aver scelto Toloi in un momento di sofferenza, coraggioso per tenere a terra Immobile. Gli dà fiducia, paga.
“Cade molto. Piantagrane. Creatore totale. Appassionato di caffè. Pioniere orgoglioso del bacon.”
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