Tutto facile per gli Azzurri, con il tecnico per una notte che lascia spazio a tante novità: una doppietta dell’attaccante del Friburgo, in gol anche Bernardeschi e Orsolini.
Cinque debuttanti azzurri, due gol a tempo, una doppietta di Vincenzo Grifo, un comodo e comodo 4-0: la vittoria serviva per non rischiare nulla in termini di classifica Fifa e per consentire a Chicco Evani un primo soft in panchina dall’Italia, in assenza (e in attesa) di Roberto Mancini. Che ha guidato a distanza questo simpatico contro l’Estonia dalla sua casa di Roma, ancora “prigioniero” del Covid.
SCELTE
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L’Italia nello schieramento annunciato, con Sirigu in porta (con fascia da capitano al braccio), difensivi Di Lorenzo ed Emerson, coppia centrale tutta Inter (D’Ambrosio e debuttante Bastoni); a centrocampo Gagliardini e Soriano interni alle fasce di gioco Tonali, con Bernardeschi e Grifo esterni molto larghi offensivi e Lasagna punto centrale.
PRIMA METÀ
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Un 4-3-3 che in fase difensiva diventa come sempre 4-4-2 (con Soriano impegnato nel primo pressing) e che, al di là della “sperimentazione”, cerca di seguire la struttura e la filosofia del Proprietario italiano. Emerson è il terzino più alto – troppo poco in partenza – e Di Lorenzo il più bloccato, Tonali e Gagliardini cercano dialoghi come Jorginho e Verratti, Soriano è l’incursione della mezzala “alla Barella” (ancora più avanzata), in tandem con Bernardeschi che quando è centrato, cioè spesso, gli lascia spazio nel gruppo per espandersi. L’Estonia, numero 107 della classifica FIFA, prova a chiudere (tanto) e ricominciare da capo come meglio può, ma il dribbling italiano è abbastanza paziente da aspettare il momento giusto. Ci vuole un lampo per superare questo traffico e Grifo lo trova al 14 ‘: Lasagna calcia un cross di Bastoni, il ragazzo friburghese trova il suo primo gol azzurro (in quarta presenza) con un bel destro da quasi 25 metri . Non male, 13 ‘dopo, anche il 2-0 di Bernardeschi, che da destra converge al centro e trova un graffio chirurgico sul palo più vicino. La risposta dell’Estonia è morbida (cross di Livak che colpisce anche il palo protetto dalla deviazione di Sirigu), ma il ritmo dell’Italia si fa più stabile, senza ulteriori possibilità di aumentare il vantaggio.
SECONDA PARTE
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Debutta l’azzurro anche per Pessina, dentro al fianco di Gagliardini che occuperà le zolle di Tonali, lasciando però spesso i compiti di gioco al centrocampista dell’Atalanta. L’Italia parte più aggressiva, ma è una spinta che dura poco, anzi Sirigu deve ancora chiudere sul suo palo, questa volta a destra, conclusione avvelenata di Livak. Dopo un tiro appena fuori Grifo, la scossa questa volta arriva da Gagliardini, con un centrale interrotto – con un fallo molto dubbio – da Tunjov appena dentro l’area. Il rigore generoso, di cui Grifo aveva bisogno per firmare la sua personale doppietta, mentre il successivo, ottenuto (fallo di Jarvelaid) e realizzato da Orsolini, è più netto. Evani, legato a Mancini tramite il casco di Vialli, aveva già lanciato il vortice di sostituzioni programmate da tempo: prima azzurre anche per Pellegri, Luca Pellegrini e Calabria, 4-0 per il sostituto El Shaarawy, poi il pensiero è andato alla partita molto più impegnativa di domenica, in Lega delle Nazioni contro la Polonia. Chissà se con Mancini in panchina.
11 novembre 2020 (modifica l’11 novembre 2020 | 23:51)
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