Juve-Genoa 2-0, gol di Cuadrado e Dybala

Seconda vittoria consecutiva per la Juve, che vince 2-0 schiacciando la squadra di Shevchenko con un gioco offensivo insistente e continuo. Super Sirigu

La Juventus batte il Genoa 2-0, scavalca i romani e appende la Fiorentina in classifica a 27, mantenendo 7 punti di distacco sul quarto gradino, ora occupato dall’Atalanta. Ma soprattutto mostra il suo volto migliore e dà continuità al successo con la Salernitana. Aggiungendo una suonabilità e un’efficienza mai viste prima stasera. Il vantaggio della Juventus arriva con l’Eurogol di Cuadrado, subito da calcio d’angolo: un pendio che prima si allarga e poi cambia improvvisamente rotta, abbassandosi prima di centrare l’incrocio dei pali e sprofondare alle spalle di un Sirigu incredulo. Dybala raddoppia, all’82’, il secondo di fila dopo il gol contro la Salernitana. Allegri raggiunge le 250 vittorie da allenatore di Serie A (esattamente 150 con la Juventus), diventando il secondo allenatore a tagliare questo traguardo nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/1995), dopo Carlo Ancelotti (275).

Piazza, che goal!

Otto giocatori dimessi e due casi di Covid tra i membri dello staff: il Genoa arriva alla partita con la Juve in condizioni piuttosto estreme. La Juve si ripresenta l’undici titolare con la Salernitana, ad eccezione di Morata al posto di Kean, non convocato in via precauzionale Perin che ha avuto un contatto con una persona positiva, fuori dalla Juve. Ancora assenti Danilo, De Sciglio, McKennie, Chiesa e Ramsey. La partita la gioca la Juve, ma il Genoa non rinuncia, uno che deve fare affidamento sull’attaccante Bianchi-Ekuban. I bianconeri si muovono molto senza palla, soprattutto Bernardeschi variato sul davanti, lasciando spesso il terreno alle avances di Pellegrini, attivissimo sulla sinistra. È una Juve senza palla molto più mobile e attiva dei suoi standard, che spesso prova la partita al volo, il tocco a seguire, l’uno-due con affondo immediato in area. E quando non è in possesso, preme fino a spezzare sul nascere l’azione del Genoa, andando sia sul portatore di palla che sul suo entourage. Insomma, una Juve con un atteggiamento più grintoso e determinato del solito, meno tesa e più determinata. Tutto questo si traduce in possesso palla quasi costante e dominio totale sulla partita, ma non abbastanza gol. Cuadrado suggella la superiorità della Juventus guidando la sua squadra con un gol straordinario in diretta dalla bandiera al 9′, poi protagonista Sirigu, che prima compie un doppio miracolo al 37′ su De Ligt e Morata, poi espellendo lo spagnolo nel finale , e per il resto sono tanti i tiri fuori porta della Juventus. Ma c’è ancora tanta Juve nei primi 45′, e una Juve che ha prodotto una bella quantità di gioco, oltre a 13 tiri contro lo zero del Genoa.

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Tutti contro Sirigu

La ripresa si apre con l’ingresso di Alex Sandro al posto di Pellegrini, ma soprattutto con la grande voglia della Juventus di trovare la doppietta, dopo la schiacciante superiorità dei primi 45′. Ci prova Dybala, da sinistro a virare dal limite che sfiora la traversa, poi Morata a tu per tu con il portiere, ma ancora una volta Sirigu dice no. Anche De Ligt vede un corridoio e prova a colpire, facile preda del portiere. Shevchenko prova a cancellare le carte inserendo Pandev, Portanova e Galdames in un colpo solo. Ma lo scenario della partita non cambia, con tutti contro Sirigu, ma vince sempre il portiere: Bernardeschi, Dybala, Locatelli, Cuadrado due volte: è una Juve che arriva facilmente al tiro e ci prova in tutte le direzioni, ma il portiere è un baluardo imbattibile. Il Genoa non rinuncia a qualche scatto offensivo, ma i bianconeri non si lasciano distrarre e non concedono nulla alle spalle. Diffidato Morata, Allegri lo vede nervoso e al 74′ lo sostituisce con Kean, ammonito appena entrato in campo. Tra l’allenatore e lo spagnolo c’è un scambio eccitato vicino alla panchina. Poi la Juve riparte schiacciando il gioco offensivo, finché, finalmente, arriva il tanto atteso raddoppio. All’82’ prende il comando Dybala, che approfitta di un assist di Bernardeschi dal diagonale sinistro, per poi uscire tra un applauso scrosciante quando alla fine lascia il posto a Kaio Jorge. E ora, mercoledì, è il turno di Malmoe.

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