Vincente, ma infelice: la Juventus senza difesa e veleni per il futuro. La sconfitta di Udine non cambia la sostanza (la festa dello Scudetto viene solo rimandata), ma ha creato un microclima tossico sulla squadra della Juventus. I fan ce l’hanno per Sarri, che fa ben poco per respingere l’umore della piazza. L’allenatore è più una vittima della situazione che l’architetto delle difficoltà con cui lotta. Sempre secondo La Repubblica, qualsiasi ragionamento in panchina è sospeso in attesa della Champions League, la competizione che dirigerà le strategie: nessuno alla Juve ha immaginato di dover legare i programmi di settembre ai risultati di agosto, eppure è quello che sta succedendo. DIFESA SARRI – Per la prima volta dal 1962 una squadra si laurea campione d’Italia con più di un gol concesso per partita. Che il Milan ha segnato 36 gol in 34 partite, ma ne ha segnate ben 83. Sarri non è a quei livelli di successo e nella tenuta stagna della difesa offre spiegazioni tra il contraddittorio e l’inaccettabile: “Abbiamo anche subito molti gol perché avevamo 12 rigori contro”. In realtà sono 11, di cui solo 8 hanno segnato: possono forse essere un fattore attenuante? La realtà è che la Juve di Conte e Allegri non è stata graffiata, mentre questo è sistematicamente vulnerabile, al punto che 4 delle 5 sconfitte subì dopo aver preso il comando. Nelle ultime settimane, Atalanta, Milano, Sassuolo e Lazio hanno perso il loro talento particolare, cioè il governo sulla partita. E così domani celebreremo un titolo che non soddisfa i fan e che darà ai manager qualcosa su cui riflettere.
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