Non segna contro il Genoa, annusa con la sua squadra. E la maglia, richiesta dal raccattapalle, finisce per terra. A parte l’obiettivo, l’insoddisfazione potrebbe essere legata al domani
La maglia numero 7 è lì, a terra in mezzo all’erba, e rimane lì per qualche secondo, finché un raccattapalle non la porta via, tenendola come se avesse tra le braccia un tesoro prezioso. Cristiano Ronaldo, intanto, ha raggiunto il tunnel che porta agli spogliatoi, il viso molto scuro. La Juventus ha appena battuto il Genoa 3-1, ma il portoghese è convinto che non abbia niente da festeggiare, forse perché il suo nome non è in classifica. Il paradosso di Madama versione 2020-21 è che non riesce più nemmeno a sfruttare appieno le vittorie, perché c’è sempre qualcosa che si muove prima o dopo la partita. Dopo la cena bandita in casa McKennie, questa volta è la rabbia di CR7 a fare la ribalta, con la maglia gialla finita a terra al termine del match che ha fatto arrabbiare i tifosi, interpretando il gesto come una mancanza di rispetto. Se l’avesse buttato via deliberatamente, come aveva fatto con la fascia da capitano del Portogallo (ma in questo caso un motivo, e davvero grande: un gol valido non visto dall’arbitro), sarebbe stato molto più grave . In realtà chi è vicino ha sicuramente sentito la richiesta del Pallone, che Ronaldo ha accolto in maniera un po ‘goffa (e maleducata). Ma l’insoddisfazione manifestata durante e dopo la partita rimane, e forse nasconde un disagio più profondo legato a dubbi sul futuro.
Brutta giornata
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Questa non è la prima volta che CR7 si arrabbia quando non segna. È stato visto scuotere la testa e lamentarsi negli ultimi anni. Ieri, invece, il nervosismo è stato evidente dal primo all’ultimo minuto e difficilmente giustificabile, sia per il risultato che per la sua sottoperformance. Cristiano ha attaccato diversi compagni (di Chiesa e Chiellini), colpevole di non aver passato bene la palla, ha litigato con Perin – definendolo bugiardo – durante un contatto, ma poi ha sbagliato un gol, colpendo il palo a un passo dalla porta. Si è arrabbiato quando Szczesny ha tirato la palla perché c’era un giocatore del Genoa a terra, continuando a ripetere alla sua squadra: “Sono dieci, devi attaccare”. Il veleno lo ha portato negli spogliatoi, dove è scappato colpendo i muri. Si è fatto una doccia ed è fuggito in silenzio, confidando il suo unico commento alla partita sui social: “Dai!”, Accompagnato dal solito hashtag #finoallafine.
Maglia, obiettivi e futuro
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“Era arrabbiato perché non è riuscito a segnare – ha confermato Andrea Pirlo – è normale che uno come lui voglia sempre migliorare. Non credo che verrà multato, potrebbe avere momenti di nervosismo ”. Una multa che non avrebbe motivo di esistere, visto che le foto arrivate dopo la partita indicavano chiaramente che la maglia era stata lanciata sul pallone ed era finita a terra per errore. In ogni caso la Juventus è sempre stata gentile con il suo giocatore più importante (nessuna critica del pubblico, ad esempio, per la trasferta a Courmayeur nonostante i divieti Covid). È possibile che così tanto nervosismo sia legato solo al non segnare? La domanda è forse più sottile: Ronaldo non considera la Juve attuale come lui, tanto che avrebbe chiesto garanzie: resterà se ci saranno acquisti importanti, che per il momento il club non può garantire. Per questo il futuro di CR7 resta incerto: il 2021-22 sarà il suo ultimo anno di contratto, ma non si possono escludere colpi di scena se trova un club che meglio soddisfa le sue ambizioni (ea 36 anni è disposto a darglielo $ 30 milioni). anno).
12 aprile 2021 (modificato il 12 aprile 2021 | 08:37)
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