La BCE potrebbe alzare i tassi a settembre, la FED invece no

La BCE potrebbe alzare i tassi a settembre, la FED invece no

L’economista Volker Schmidt di Ethenea Independent Investors ha espresso la sua opinione sulla possibilità di ulteriori rialzi dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Secondo Schmidt, se l’economia americana guadagna slancio, potrebbe essere probabile assistere a un aumento dei tassi d’interesse. Nel frattempo, la Fed di Atlanta ha rivisto al rialzo la sua previsione per la crescita annuale del PIL statunitense, portandola al 5,9%.

Tuttavia, ci sono segnali di rallentamento attesi nel mercato del lavoro statunitense. Recenti dati hanno indicato una diminuzione delle assunzioni, segnalando una possibile flessione dell’attività economica. Inoltre, l’inflazione negli Stati Uniti è già scesa al 3%, una cifra che potrebbe spingere la Fed a sospendere ulteriori aumenti dei tassi d’interesse.

Non ci si aspetta un altro rialzo dei tassi a settembre, ma il dibattito su un possibile aumento a novembre o dicembre potrebbe ancora sussistere. L’aumento dei prezzi delle materie prime e la spesa dei consumatori potrebbero alimentare il dibattito nei prossimi mesi.

Nel frattempo, nell’Eurozona l’inflazione rimane superiore all’obiettivo stabilito dalla BCE. Questo indica la possibilità di un altro aumento dei tassi d’interesse. Tuttavia, si prevede che il tasso d’inflazione scenderà a circa il 3,5% nei prossimi mesi a causa degli effetti base.

La prossima riunione della BCE presenterà una nuova previsione sull’inflazione, che potrebbe influenzare ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Nonostante l’inflazione rimanga ancora alta, è possibile che si verifichi un altro rialzo dei tassi a causa delle pressioni sulle materie prime e delle spese dei consumatori.

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