La congiunzione di Giove e Saturno vista dall’osservatorio di Gadar a Cervarezza

La sera del 21 dicembre, solstizio d’inverno, si è svolto nei nostri cieli un evento spettacolare e piuttosto raro. I protagonisti sono i due giganti del sistema solare, Giove e Saturno, pianeti gassosi che orbitano rispettivamente a 700 e 1500 milioni di km dal Sole. Nonostante la distanza, i due pianeti sono perfettamente visibili ad occhio nudo, due “stelle” di prima magnitudine che dominano il cielo estivo e ora molto bassi all’orizzonte.

Il 21 dicembre è stata la notte migliore per osservare l’allineamento quasi perfetto dei due pianeti, ma prima e dopo i due punti si potevano vedere appaiati e molto vicini. Una congiunzione così stretta avvenne nel 1623 e ci vollero altri 400 anni per poterla ammirare di nuovo.

Questo è ovviamente un incontro apparente: i due pianeti sono, come detto, a distanze molto diverse l’uno dall’altro ma dal nostro punto di osservazione, la Terra, sembrano toccarsi per prospettiva.

L’Adorazione dei Magi è un affresco (200×185 cm) di Giotto, datato intorno al 1303-1305 e parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova

Alcune notizie dell’evento sono state lette su vari giornali, spesso riferendosi anche a una sospetta cometa. Cogliamo quindi l’occasione per fare chiarezza: da anni il periodo natalizio è legato alle Comete, con riferimento a quello del presepe e del presepe. Dovresti sapere che la Bibbia e in particolare il Vangelo di Matteo, non parla mai di una cometa ma di una stella. La cometa apparve per la prima volta nei dipinti di Giotto nel XIV secolo come una sorta di interpretazione dell’artista e poi, da quel giorno, adottata come simbolo del Natale. La Stella di Betlemme, sulla base di studi di antichi testi astronomici ed eventi storici del tempo, sembra essere stata una congiunzione di due pianeti, Giove e Saturno, proprio come quella odierna.

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Stefano Campani di GAdAR approfittando della finestra di cielo sereno la sera del 22 dicembre ha scattato la foto allegata dei due pianeti adagiati alle spalle del Monte Ventasso. È il nostro modo per augurare a tutti un sereno Natale e soprattutto un felice anno nuovo, finalmente sereno in ogni modo.

Gabriele Fontana


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