Quel giorno, quella partita, dovevano arrivare, per Federer e per il tennis. È così che funziona, inevitabilmente, per ogni atleta e in ogni sport. King Roger ha detto ufficialmente addio al tennis lo scorso venerdì 23 settembre, con un’ultima gara, prima di ritirarsi all’età di 41 anni.
Dietro di lui una carriera superlativa, durata quasi un quarto di secolo, colmata dalla conquista di 20 titoli del Grande Slam e una fama che lo include di diritto tra i più grandi tennisti della storia.
Anche in Italia, infatti, gran merito è anche suo se il tennis si è progressivamente trasformato nel secondo sport più popolare, subito dietro al calcio, come evidenzia lo studio di ExpressVPN sulle categorie e gli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese negli ultimi anni.
Il “viaggio perfetto” di Re Roger, prima dei saluti
Uno dei picchi di streaming a Wimbledon 2019 nella sfida contro il nostro Berrettini. Solo una delle tante battaglie di Federer, culminate nel doppio in Laver Cup a fianco di Rafa Nadal, l’amico e rivale di lunga data.
Alla fine i due campioni del Team Europe hanno perso contro Frances Tiafoe e Jack Sock del Team World, ma la verità è che i numeri, le statistiche e il risultato per una volta non contavano, anzi, sembravano quasi fuori luogo. L’occasione, dopotutto, riguardava l’addio stesso. O meglio, gli addii, al plurale: Federer al tennis, ai tifosi, ai suoi rivali e colleghi.
E, naturalmente, l’addio di tutti loro al campione che da vero Re di questo sport ha definito il suo percorso un “viaggio perfetto”. “Rifarei tutto da capo”, le parole a caldo rilasciate dopo il match e raccolte da Eurosport.
Gli ultimi abbracci in campo e l’omaggio dei colleghi
Prima c’erano stati gli abbracci con Nadal, con gli avversari Tiafoe e Sock, e le lacrime, tantissime per lui e versate anche dall’amico Rafa. Mentre dagli spalti gli giungevano cascate di applausi e grida d’affetto, lui alzava la testa mettendosi le mani ai fianchi, con il petto quasi ansante.
Poi la risposta: “Grazie”, di rimando agli spettatori che continuavano ad applaudirlo dopo avergli cantato: “Let’s go, Roger! Let’s go!”, negli ultimi istanti di una partita durata più di tre ore e conclusasi intorno alle 12:30.
Sua moglie Mirka, i quattro figli (due gemelle e due gemelli) e i genitori di Federer lo hanno raggiunto in campo per abbracciarsi ancora e godersi quel momento tutti insieme. Poi i membri delle due squadre si sono uniti per sollevare il Re in aria, omaggiandolo con l’ultimo trionfo.
Tutti in piedi per Federer. Ma il campione tornerà
Voleva che il suo addio somigliasse più a una festa, e non a un funerale, come si legge dall’intervista rilasciata per annunciare il ritiro e ripresa da Blue News, e il pubblico ha obbedito, alzandosi subito in piedi per accogliere lui e Nadal con una lunga standing ovation, mentre i due (entrambi con indosso una bandana bianca, maglietta blu e pantaloncini bianchi) uscivano insieme dal tunnel che porta al campo nero per l’ultima partita del Day 1 alla O2 Arena.
Durante il riscaldamento pre-partita, la folla è rimasta in piedi per circa 10 minuti, tenendo in alto le fotocamere del telefono per catturare il momento magico. Alcuni avevano portato con sé una bandiera svizzera, altri mostravano dei cartelloni fatti in casa (tra questi un “Idol Forever“), accompagnando con ovazioni ogni servizio di Re Roger.
Alla fine, dopo gli ultimi saluti, le telecamere alla O2 Arena si sono spente, ma Federer, come ha promesso, tornerà, pronto af offrire un altro genere di emozioni. Sapendo anche lui che quelle regalate già in campo rimarranno per sempre nel cuore di tutti gli appassionati di tennis.
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