La Juventus sta lavorando a due o tre trapianti. Locatelli, strani dubbi. Gosens, tra sogno e realtà. Mancini, Oriali ed Evani mi hanno fatto Inca *****! Esatto: Garibaldi Juventus

Locatelli uber alles. Belle le manovre della Juventus attorno al centrocampista del Sassuolo e alla Nazionale. È l’uomo giusto per rivitalizzare il centrocampista della Juventus? È strano da dire, ma i tifosi bianconeri storcono il naso. Sognano il ritorno di Pogba. Ma il polpo difficilmente tornerà a Torino. Solo un possibile trasferimento da Ronaldo al Manchester United potrebbe far decollare un affare complicato, in ogni caso, anche senza Cr7. Strani dubbi, però, da parte di chi ha dovuto ingoiare gli Arthur e i Rabiot, i Ramsey e un anarchico texano.

Una modesta riflessione che rivolgo ai lettori. Tutto da solo, Locatelli è una mezza ala, non un regista. Ma se metti un Goretzka (che per il momento ha rifiutato il rinnovo con il Bayern) accanto a Locatelli (lasciamo stare Pogba), allora puoi giocarne due a centrocampo. E il “regista”, può chiedere a Dybala di farlo. Con due ali (la Juve ne ha tante) e un centravanti. Leggo e certe letture (Gosens) mi fanno sognare. Ma essendo realista, tendo a tenere i piedi per terra. E quindi penso che la Juventus avrà al massimo due o tre trapianti. E se uno di loro sarà, diciamo Pellegrini (stagione opaca a Genova) non posso che alzare il naso. Sono curioso di vedere (se arriva in anticipo) Rovella: perché Rovella è un regista che mi sembra dotato di corse e tecnica. E visto che Paratici non c’è più, tenderei a escludere un nuovo caso Romero.

La nazionale ha l’opportunità di mostrare la strada. L’Austria ha un allenatore “macumbe” esperto, ma a parte l’Alaba non ha stelle. È una buona squadra che gioca all’italiana. La nazionale deve evitare di gonfiare il petto e soprattutto evitare di farsi beccare. L’Austria è battibile: a patto che non venga sottovalutata.

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Hanno criticato le giacche Armani che Re Giorgio ha firmato per la nazionale. Il leggendario regista Paolo Beldì ha fatto notare ad Ale Bonan (complimenti a entrambi) che le giacche sono simili a quelle usate in un famoso concerto dei Beatles. Di fronte ai leoni della tastiera a cui erano sembrati “come un cameriere”.

Sosterrò la nazionale. Ho ancora. Anche se vedere Mancini, Oriali ed Evani (Vialli, no: lo indossava) senza lutto al braccio per onorare la memoria di Giampiero Boniperti mi ha fatto arrabbiare. Boniperti non era solo l’uomo chiamato Juventus. Era un monumento al football e sembrava un po’ anche un dirigente federale. Pochi giorni dopo moriva Luis Del Sol, stella (unico con Salvadore) del lavoratore juventino Heriberto Herrera, che a sorpresa vinse lo scudetto contro l’Inter.

In ginocchio o in piedi? Con lo stadio arcobaleno o senza colori? Con la finale di Londra o per una variante Delta altrove? Mi astengo sui primi due. Per il terzo, parole al vento. Boris il Rosso è stato il politico che ha speso di più a favore di Ceferin e contro la Super League: così anche sotto tortura, Ceferin non sposterebbe la finale da Londra. E per mostrare quanto sia pericoloso quest’uomo per il calcio, ha abolito la regola dei gol in trasferta. “Perché non ha più attaccato nessuno”, ha spiegato. Se invece fai un golletto a casa, il bus Mourinho al tuo ritorno sembrerà una station wagon. Lascialo scommettere?

Nella mia laguna dicevano: “El xe proprio un gran mona”.

Concludo con Napoli e con due bei spiriti che, al grido di “Napoli Capitale” (e forse vivi i Borboni e giù i Piemontesi) hanno issato sul Piazzale della Stazione un’enorme casacca bianconera con la scritta: “Garibaldi è Juventus “. Ma Peppino la nostra Juventus, durante la sua vita, non ha avuto l’opportunità di attraversarla, figuriamoci incoraggiarla. Ma in fondo hanno ragione Rivellini e Lauro: Garibaldi è la Juventus. Giuseppe Garibaldi unì e allo stesso tempo divise il paese. Proprio come la Juve. Dice che in Italia ci sono tanti club e tanti tifosi. Questo è in parte vero. In Italia, infatti, c’è la Juventus e gli “antijuventini”. Un signore ha scritto una lettera gentile a Tony Damascelli al “Giornale” celebrando la grandezza di Giampiero Boniperti. “Ma – ha concluso il signore – Boniperti aveva un grosso difetto: era un giocatore della Juventus”. Inoltre: l’amico Giampa Ormezzano, cuore melograno, ottima firma, dopo aver pianto per giorni ha scritto il brano migliore – tra quelli che si è dedicato – su Giampiero. Digita HYPERLINK “https://www.sportolimpico.it/”www.sportolimpico.it e mi dirai se ho esagerato.

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