“La leadership femminile sta diventando un criterio per valutare la competitività dei Paesi”

Al via a Santa Margherita Ligure la Conferenza ministeriale del G20 sull’emancipazione delle donne. L’alleanza, che riunisce rappresentanti internazionali del settore privato e controparti governative, ha individuato le azioni concrete da intraprendere affinché le donne, dotate delle competenze necessarie, possano essere protagoniste delle sfide del futuro fino a colmare il divario con il genere maschile in ruoli dirigenziali. (VIDEO)

Tra le tante proposte c’è anche la richiesta rivolta al World Economic Forum e al FMI di inserire la leadership femminile tra i criteri chiave per valutare la competitività dei Paesi, come spiega Paola Mascaro, presidente di Valore D, associazione di imprese che promuove equilibrio di genere e una cultura inclusiva per la crescita delle imprese e del Paese, e presidente del G20 Empower: “La presenza delle donne in posizioni di leadership è essenziale per la crescita economica di qualsiasi nazione. Vi sono ampie evidenze di ricerca che una maggiore partecipazione delle donne a posizioni di leadership fa bene al mondo delle imprese e quindi all’economia: sia in termini di maggiore capacità di innovazione che di bottom line”.

Il mondo del lavoro sta subendo le conseguenze della pandemia e anche in questo caso è il sesso femminile ad essere stato più penalizzato. “La maggior parte dei posti di lavoro persi riguarda le donne, sia perché lavorano nei settori più colpiti dalla pandemia, sia per la tipologia dei contratti, ma anche perché hanno dovuto lasciare la professione per prendersi cura dei figli. Finché non si cambia questa cultura della responsabilità, sulla base della quale la cura della famiglia è portata avanti dalle donne, non si progredisce”, ha proseguito Paola Mascaro, soffermandosi anche sulla delicatissima questione di ciò che sta accadendo in Afghanistan.

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“Stiamo assistendo a una fase di vero e proprio depotenziamento che ci preoccupa molto. Dopo 20 anni di ragazze che tornano a scuola, ragazze all’università e donne che iniziano a lavorare, tutta questa eredità sta svanendo ed è inaccettabile. Credo che anche il settore privato possa dare il suo contributo occupandosi dell’istruzione, aiutando le donne rifugiate attraverso la formazione e offrendo loro nuove opportunità professionali. E infine il gap ancora troppo ampio in fatto di Stem”.

“C’è ancora una narrativa eccessivamente maschile” – ha detto Paola Mascaro – le ragazze non sanno nemmeno cosa immaginare e aspettarsi di fronte a una scelta di studi Stem. Dobbiamo quindi uscire dalle scuole primarie per incontrare ragazzi e ragazze per avvicinarli subito verso una scelta che permetta loro di avere maggiori e migliori opportunità professionali per il futuro”, ha concluso Paola Mascaro, presidente di Valore D e presidente del G20 Empower. .

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