Poiché una variazione di tensione potrebbe danneggiare gli strumenti, i Voyager sono dotati di un regolatore di corrente che avvia un circuito di backup in caso ciò si verifichi. Questo circuito accede a una piccola quantità di energia dall’RTG riservata a questo scopo. Invece di mantenere questo flusso, la missione ora lo utilizzerà per mantenere operativi gli strumenti scientifici.
Mentre la tensione nel veicolo spaziale non sarà più regolata in modo così preciso, i sistemi elettrici delle due sonde rimangono relativamente stabili anche dopo più di 45 anni di volo, quindi una rete di sicurezza non è una priorità.
Inoltre, il team di ingegneri può monitorare la tensione e intervenire se fluttua troppo. Se il nuovo approccio funziona bene su Voyager 2, il team può applicarlo a Voyager 1.
“Le fluttuazioni di tensione rappresentano un rischio per gli strumenti, ma abbiamo stabilito che si tratta di un rischio minore e che l’alternativa ha il grande vantaggio di mantenere gli strumenti scientifici operativi più a lungo”, ha dichiarato Suzanne Dodd, capo del progetto Voyager al JPL. “Abbiamo monitorato il veicolo spaziale per diverse settimane e questo nuovo approccio sembra funzionare”.
“Fanatico di Twitter. Piantagrane. Fanatico del bacon malvagio. Giocatore sottilmente affascinante. Esperto di birra.”
You may also like
-
Conseguenze negative per la salute se i pazienti rinunciano alle cure del medico di famiglia
-
A Phoenix la temperatura è stata di oltre 43 gradi per diciannove giorni • Il fiume scorre fino alle pareti del Taj Mahal
-
Attivi tutti i giorni o solo nei fine settimana? Entrambi fanno bene al cuore
-
Il buco nero supermassiccio della Via Lattea ha avuto una grande esplosione 200 anni fa
-
L’aspartame, il dolcificante delle bevande dietetiche, aumenta il rischio di cancro? Salute e scienza