Sturgeon annuncerà martedì l’intenzione di tenere un altro referendum sull’indipendenza scozzese nell’ottobre 2023. Nel settembre 2014, il 55% degli elettori ha votato contro l’indipendenza in un referendum. Ma a causa della Brexit, un certo numero di scozzesi ora se ne rammarica. In Scozia, il 62% degli elettori ha votato per entrare nell’Unione Europea nel 2016. Nel 2014 si è tenuto il referendum in Scozia perché il governo di Londra ha concesso poteri speciali per farlo. Il governo del primo ministro Boris Johnson non sembra pronto a farlo al momento.
Nicola Sturgeon spiegherà al parlamento scozzese intorno alle 15 (ora nostra) come intende organizzare il suo plebiscito. Crede che la sua maggioranza nel parlamento scozzese le dia il potere di farlo. Il governo britannico lo contesta.
Lo Scottish National Party di Sturgeon ha voluto tenere un referendum per anni, ma è difficile tenere un plebiscito il cui esito sia ampiamente riconosciuto se Londra e gli oppositori scozzesi della secessione si oppongono alla sua validità. Sturgeon potrebbe chiamarlo un referendum consultivo per placare gli oppositori.
L’indipendenza scozzese non deve significare molto per il monarca del regno. I regni di Inghilterra e Scozia ricevettero un re nel 1603, ma rimasero due stati separati per oltre cento anni. Nel 1707 divennero un regno attraverso gli Atti di Unione.
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