La statua della Vergine Maria che piangeva sangue attirava centinaia di fedeli ogni mese, finché un investigatore privato non si avventò sul caso

La statua della Vergine Maria che piangeva sangue attirava centinaia di fedeli ogni mese, finché un investigatore privato non si avventò sul caso

La procura locale in Italia ha aperto un’inchiesta giudiziaria contro un’imprenditrice siciliana che gestiva un luogo di pellegrinaggio in un piccolo villaggio. Ha affermato di aver ricevuto messaggi da una statua della Vergine Maria e che la statua piangeva sangue.

Fonte: La Repubblica, Corriere della Serra, The Guardian, Il Mattino

“L’unica certezza in questa vicenda di lacrime e sangue è l’avvio di un’inchiesta da parte dei magistrati della Procura di Civitavecchia”, scrive il quotidiano italiano Corriere della Serra. La strana storia è iniziata nel 2016 quando l’imprenditrice siciliana Maria Giuseppe Scarpulla (53 anni) ha acquistato una statua della Vergine Maria nella città di pellegrinaggio bosniaca di Medjugorje. Ha portato con sé questa immagine in Italia e si è stabilita con il marito nel piccolo villaggio di Trevignano Romano.

La statua era collocata in una teca di vetro e si affacciava sul lago del cratere di Bracciano. Secondo Scarpulla, meglio nota ai locali come Gisella Cardia, la statua pianse lacrime di sangue e la Madonna le parlò. Ben presto la storia fu ripresa nella zona e il terzo giorno di ogni mese centinaia di pellegrini accorrevano alla statua per pregare e ascoltare i messaggi di Scarpulla. La donna, che era già stata condannata in passato per truffa, ha infine chiesto anche delle donazioni con le quali avrebbe poi aperto un centro per bambini malati.

Il vescovo avvia un’inchiesta

A causa del crescente interesse e delle lamentele della gente del posto per l’afflusso mensile di pellegrini, il vescovo locale Marco Salvi ha annunciato a marzo che la chiesa avrebbe indagato sulla statua della Madonna. Ma ciò non ha impedito a circa 300 pellegrini di tornare a Trevignano il 3 aprile. “Miei amati figli, questo è il tempo e il momento di scegliere. Ti chiedo come madre addolorata: scegli Dio. Figli, vi hanno afferrato i figli delle tenebre», sarà questa volta il messaggio che Scarpulla riceve dalla Madonna.

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Il luogo di pellegrinaggio nella Medjugorje bosniaca, dove la donna italiana ha ottenuto la sua statua della Vergine Maria.© © Ivan Pendiakov

Ma non solo il vescovo locale aveva dubbi sulla vicenda. Un investigatore privato, Andrea Cacciotti, si è avventato sul caso e ha rivelato che queste “lacrime di sangue” erano in realtà sangue di maiale. La scorsa settimana ha dichiarato alla stampa italiana di aver sporto denuncia alla polizia “perché troppe persone si sono sentite derubate”.

Tra i colpiti anche Luigi Avella (70) di Roma. “Fra Giugno e settembre 2020 ho donato all’associazione 123.000 euro, di cui 30.000 direttamente al marito di Gisella. Soldi non richiesti, pagati spontaneamente da me. Ero convinto che fosse necessario. Se solo l’avessi data invece ai poveri della parrocchia”, ha detto in un’intervista a Posta dalla Serra. “Non mi riconosco. Non so davvero come avrei potuto crederci”.

Senza traccia

Nel frattempo, la procura locale avrebbe aperto un’inchiesta giudiziaria dopo le prime indagini dell’investigatore privato. Nel frattempo, la stessa Scarpulla sarebbe rimasta senza traccia. Secondo i suoi fedeli seguaci, “è fuggita in un monastero per pregare dopo essere stata vittima di una campagna di odio”. Altri dicono che è fuggita perché perseguitata dalla legge. Secondo il suo legale, la donna sarebbe semplicemente “in vacanza”.

Secondo i media rumeni, la donna potrebbe aver ritirato tutti i suoi soldi ed essere fuggita in Romania per nascondersi con la famiglia del marito. Anche la Polonia è menzionata come luogo di rifugio.

Ora bisognerà aspettare il 3 maggio per vedere se la Madonna tornerà a piangere ea parlare.

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(sgg)

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