La tauromachia non sarà patrimonio dell’umanità: l’Unesco respinge la candidatura per “difetto di forma”

La corrida non sarà un patrimonio dell’umanità. L’Unesco ha escluso la sua candidatura dalla lista 2021 del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ma, almeno per ora, non ci sono ragioni per i diritti degli animali dietro la decisione, ma una sorta di “tecnicismo”.

Il 17 giugno e il 6 agosto l’Asociación Intergubernamental de la Tauromaquia (Ait) ha rivolto una richiesta all’Unesco, chiedendo un intervento anche in una presunta “situazione di emergenza” della corrida in Spagna: Covid a accentuò la crisi di un settore che, anche per una diversa sensibilità ai diritti degli animali, non era già in ottima salute e necessitava di sovvenzioni pubbliche per restare in piedi.

La questione è stata discussa dal Comitato intergovernativo dell’organizzazione per il patrimonio culturale immateriale ed è stata respinta in quanto la proposta è arrivata attraverso una semplice lettera al Direttore generale, Audrey Azoulay, senza una documentazione giustificata. a sostegno della richiesta, e inviato da un ente privato senza essere approvato da nessuno Stato.

Non si tratta quindi di un rifiuto del suddetto comitato per la corrida di essere ammesso come candidato per i beni culturali, ma piuttosto di un rifiuto di una richiesta mal formulata, senza le condizioni richieste.

Quindi questa non è una vittoria per i diritti degli animali, anche perché in passato l’UNESCO era già stata criticata per aver dichiarato le charrerías (spettacoli ippici) in Messico patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Alla richiesta di AIT si è subito opposta la presenza di alcune associazioni riunite nella piattaforma La Tortura No Es Cultura (Ltnec), poi una campagna social che ha coinvolto 985 organizzazioni contro la corrida e l’hashtag #NoTauromaquiaEnUesco era diventato di moda nei paesi come Spagna, Portogallo, Colombia, Ecuador e Perù.

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“Sarebbe incomprensibile se un organo delle Nazioni Unite, il Comitato sui diritti dell’infanzia, sollecitasse i bambini a essere protetti dalla violenza di un evento come la corrida, un altro organismo delle Nazioni Unite, nel Evento Unesco, l’ha inserito nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità da trasmettere a questi stessi bambini e giovani e sovvenzionato con denaro pubblico – ha detto Marta Esteban, presidente di Ltnec -. In questi tempi difficili in cui viviamo, è fondamentale difendere le espressioni culturali che promuovono la vita, non la morte, e che facilitano la coesione della società, non il confronto tra cittadini come avviene nel dibattito sulla corrida ”.

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