La variante di Omicron progredisce in Europa, registra le infezioni

La variante Omicron avanza con numeri da record. I bollettini covid di Italia, Gran Bretagna e Francia stanno raggiungendo numeri da record, grazie alla nuova variante che – secondo i dati – è decisamente più contagiosa del Delta ma provoca sintomi apparentemente meno gravi. L’Italia, mentre il governo adotta il nuovo decreto che accorcia la durata del pass verde da febbraio, registra 44.595 contagi, il numero più alto dall’inizio della pandemia. Il picco più alto raggiunto lo scorso anno è stato registrato il 13 novembre 2020 con 40.902 positivi. Inoltre, nel bollettino del 23 dicembre, altri 168 decessi

901.450 tamponi sono stati trattati con Tasso di positività del 4,94%. I ricoveri in terapia intensiva in 24 ore sono stati 93, mentre i nuovi ricoveri con sintomi da ieri sono stati 178 per un totale di 8.722. I contagiati sono saliti a 5.517.054 dall’inizio dell’emergenza mentre le vittime salgono a 44 595. Sono 4.950.780 i guariti, 17.117 nelle ultime 24 ore. Ad oggi sono 430.029 i positivi al coronavirus in Italia, 27.300 in più rispetto a ieri.

Cifre ancora più impressionanti in Gran Bretagna, con il record di 119.789 nuovi casi e 147 decessi. I positivi mostrano un aumento del 139% rispetto al bollettino di 15 giorni fa. Sono 16.817 i nuovi casi positivi per la variante Omicron. In totale si arriva a quota 90.906 in un quadro che – secondo le previsioni degli esperti – potrebbe raggiungere i 2 milioni di contagi giornalieri entro la fine del 2021.

1 persona su 45 in Inghilterra è stata contagiata dal covid, secondo i dati. In Galles 1 su 55. In Irlanda del Nord 1 su 50 e in Scozia 1 su 70. A Londra, riporta Sky News, 1 su 30. Nella corsa contro la variante continua la campagna vaccinale per la somministrazione della dose di Booster. del vaccino: l’ultimo bollettino riporta 840.038 dosi giornaliere, per un totale di 31,6 milioni.

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Anche la Francia si avvicina alla soglia dei 100.000 casi al giorno, che fa registrare un giorno a 91.608, una cifra superiore alla stima iniziale del ministro della Salute Olivier Véran, che aveva accennato a una previsione di 88.000 contaminazioni per la giornata. Sono “i dati peggiori dall’inizio della pandemia”, ha detto Véran, secondo il quale il tasso di positività è salito al 7,2%.

Germania controcorrente, dove i nuovi contagi continuano a diminuire: erano 44.927 contro i 45.659 del giorno prima e i 51.301 di una settimana fa. L’incidenza per 100.000 abitanti su sette giorni è di 280,3 casi contro i 289 di mercoledì 22 dicembre e 353,0 di una settimana fa. Il mese scorso era 386.5. In calo anche i decessi attribuiti al covid: ne sono stati registrati 425, in calo rispetto ai 453 di una settimana fa.

Si segnala però il primo decesso legato alla variante Omicron e il ministro della Salute Karl Lauterbach prevede l’arrivo di un’ondata forte all’inizio del 2o22. “Non abbiamo ancora una grande onda veloce. Questo cambierà all’inizio dell’anno e nella prima settimana di gennaio”, ha detto a WDR 2.

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