L’Agenzia delle Entrate controlla anche i bancomat: ecco come

Anche i bancomat sono nel mirino dell’Agenzia delle Entrate. Quindi entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere al riguardo.

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io soldi non possono garantire la felicità, ma aiutano indubbiamente a risolvere molti problemi. Dalla spesa settimanale alle varie necessità quotidiane, d’altronde, sono davvero tantissime le volte in cui dobbiamo mettere le mani sul portafoglio. Queste operazioni sono di per sé semplici, ma spesso finiscono per attirare l’attenzione del Imposta.

Pagamenti con AT M, che spesso finiscono sotto la lente di ingrandimento dal“Agenzia delle entrate”. Quest’ultimo, invece, ha l’importante compito di verificare, in caso di registrazione di operazioni sospette. Quindi entriamo nei dettagli e vediamo cosa aspettarci.

Distributore automatico nel mirino dell’amministrazione fiscale: quando scattano i controlli

L’Agenzia delle Entrate ha sempre avuto l’importante compito di verificare la presenza di eventuali movimenti sospetti. È proprio in questo contesto che non stupisce che, trovandosi nel mirino del fisco, le diverse movimenti effettuati con il bancomat. Grazie all’analisi delle diverse spese, prelievi e pagamenti, infatti, è possibile tracciare un quadro della situazione economica di ciascun cittadino e svolgere le relative indagini, in presenza di operazioni sospette.

A tal proposito è bene sapere che le verifiche fiscali scattano al superamento di determinate soglie, ovvero prelievi o pagamenti più di 5mila euro al mese per chi ha unAzienda, anche frammentato. Allo stesso tempo, qualunque sia la sua condizione lavorativa, quelli che catturano l’attenzione sono i prelievi superiori a 10mila euro in un mese. Questo accade perché le autorità fiscali devono verificare se sono state svolte attività illecite, come il raccolta differenziata d’argento.

Ebbene, se questi importi vengono superati, scatta la segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) alla Banca d’Italia per il rischio di riciclaggio. Ma non solo, desta sospetti anche chi non preleva denaro. In questo caso, infatti, il contatore di risparmio, con l’Agenzia delle Entrate che chiede come una persona possa vivere senza usare i propri soldi.

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Un altro strumento è quindi rappresentato dal contatore di entrate, che viene utilizzato durante i pagamenti tramite Pos. misuratore di reddito, infatti, permette di comprendere il tenore di vita di una persona e di confrontarlo con la sua remunerazione. Se il soggetto spende più del 20% di quanto effettivamente dichiarato, qui il fisco potrebbe chiedere delucidazioni in merito.

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