Burian in arrivoVi sveleremo presto se e quando un ritorno del Buriano il Burano che dire, anche se, come più volte abbiamo spiegato, poiché la nostra lingua deriva dal greco e poi dal latino (e non dal russo), e che in greco antico, troviamo la parola Borea donde per trasformazione di o in eu da e in i, il passaggio in Buria (n) o Buriana è immediato, tanto che in molti dialetti italiani il vocabolo Buriana persiste a designare precisamente il Buriano.
Sono da scartare altri etimi quindi direttamente riconducibili al russo, anzi il vocabolo russo Buran deriverà ovviamente dalla stessa radice comune greca e indoeuropea, ma con modifiche derivanti dall’uso della lingua diverso dall’italiano .
Sul lato meteo, invece, il “grande incubo“Burian potrebbe tornare molto presto e assomigliare davvero alle onde gelide del 1996, 2006, 2012 e 2018 che hanno congelato anche Roma (e come dimenticare il gelo e le abbondanti nevicate del gennaio 1985?).
In dettaglio Buriano è un vento gelido che soffia sulle lande sconfinate durante l’inverno siberiano e le steppe kazake fino agli Urali o le pianure sarmatiche della Russia europea. A volte il raffiche il vento può arrivare 100 km/h ed è accompagnata da tempeste di neve che portano a drastici cali di visibilità, aumentando notevolmente la sensibilità al freddo. La caratteristica principale è quella di essere una gelida corrente d’aria perché proviene da una zona dove c’è un “film freddo”, cioè un strato d’aria molto freddo e pesante vicino al suolo e non superiore a 1000/2000 metri. Questo particolare evento rimane generalmente confinato alla Russia o al massimo all’Europa orientale ma, in alcuni casi può comparire anche in Italia.
Ma cosa fa scattare queste onde gelide? La causa va ricercata sopra Polo Nord dove tra gennaio e febbraio, ogni 5/6 anni c’è un improvviso riscaldamento della laminazione. Con questo termine, in meteorologia, ci si riferisce ad un’anomalia e intensa stufa a partire dal stratosfera terra, nella regione artica, anche dell’ordine di 30°/40°C in pochi giorni. Questo riscaldamento, una volta attivo, tende gradualmente ad estendersi verso la troposfera superiore, dividendo letteralmente la vortice polare. Ed è esattamente ciò che potrebbe accadere con ilinizio del nuovo anno, quando le elaborazioni avvertono un episodio di stratwarming al di sopra del Siberia che potrebbe effettivamente portare alla rottura del vortice polare.
Questo è già successo e per questo sappiamo bene che i bordi del vortice stesso possono scendere in latitudine, innescando potenti ondate di gelo nel bacino del Mediterraneo. Nonostante le statistiche che questo fenomeno non si ripeterà quest’anno (l’ultimo è stato in realtà solo 4 anni fa), secondo gli ultimi aggiornamenti, un forte riscaldamento nella stratosfera superiore già con l’inizio del nuovo anno in questi giorni durante il Siberia. Per questo non è da escludere una fase molto fredda nella seconda metà di gennaio dal 24 al 25 gennaio 2022.
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