L’Atalanta gioca, la Juve segna e vince la Coppa Italia. La fortuna aiuta Pirlo, ma senza i campioni sarà una stagione da perdere | Prima pagina

La Juve ha vinto la Coppa Italia (2-1) perché ha segnato (un tiro e un gol nel primo tempo), ma l’Atalanta l’ha guadagnata perché ha giocato (quattro occasioni e un pareggio nel primo tempo). Comunque è una finale e purtroppo nessuno ricorda mai come sia successo, solo chi ha alzato il trofeo. La Juventus lo fa e in pochi si lamenteranno: nonostante una stagione nera (la qualificazione alla Champions è ancora in gioco), hanno ancora i migliori giocatori (Buffon, de Ligt, Chiellini, Cuadrado, Kulusevski, Chiesa), non lo fanno di certo. non sono. guidati dal miglior allenatore d’Italia (Pirlo, alla sua prima esperienza, ha fatto disastri, ma ha anche vinto due trofei), ma la sera quando conta sanno come farlo e, soprattutto, quando farlo. Il vecchio (Buffon, Chiellini Cuadrado) e il nuovo (de Ligt, Kulusevski e Chiesa) hanno quasi deciso sulla rappresentazione del trasferimento tra Juventus chi era e cosa sarà.

L’Atalanta è stata splendida e frenetica. Nel primo tempo avrebbe meritato di segnare almeno tre gol (e c’era un rigore su Pessina), ha tenuto il ritmo molto alto, ha impedito alla Juve di uscire con il pallone, l’ha sfinita e l’ha picchiata sulle fasce. , ma non ha mai trovato il colpo di grazia. Eppure, dopo aver pareggiato a quattro minuti dalla fine del primo tempo, mi aspettavo un secondo tempo altrettanto difficile. Invece, più che comprensibilmente, il ritmo è calato e la Juve ha aumentato la pressione, ha avuto più palla, ha sofferto e ha rischiato meno (in pratica in un’occasione) e, dopo aver centrato un palo con Chiesa, è andata a vincere con la stessa. giocatore.

Il primo gol è stato segnato Kulusevski (31 ‘) e, non so perché, dopo averlo capito, si è portato l’indice alle labbra come per zittire qualcuno. Adesso lo svedese non è ancora nessuno, ha avuto una stagione altalenante, ma più ombre che luci, se inizia a peccare con orgoglio semplicemente perché qualcuno, più che legittimamente, il critico è già fuori strada e resterà lì. Detto questo, che riguarda l’indole arrogante di un giovane ancora da grande, Kulusevski ha segnato un bel gol (a sinistra all’interno sul secondo palo) dopo aver guidato un contropiede avviato da un intervento di Quadrato o quadrata suo Gosens. Gli Atalantini hanno protestato molto perché il colombiano, oltre al pallone, ha colpito parzialmente anche la gamba nerazzurra. Ma l’arbitro Massa, supportato dal Var, ha convalidato, secondo me giustamente, e spiegherò più avanti il ​​motivo.

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Fino ad allora, però, c’era stata una sola squadra in campo, l’Atalanta., che dal 3 ‘al 31’, aveva messo di frusta la difesa della Juve. Subito con Palomino (grande parata di Buffon con i piedi) su assist di Zapata, poi ancora con il colombiano Atalanta che, controllando il pallone di petto, si è rivoltato contro Chiellini, mandando un nulla.

Al 12 ‘l’episodio del rigore rivendicato: Pessina riceve palla al centro dell’area, fa due passi e fa contatto con Rabiot prima di poter tirare.. Le dinamiche non sono molto chiare, ma si percepisce che l’intervento del giocatore bianconero è sui piedi del trequartista. Il Var tace perché non è un errore clamoroso dell’arbitro.

Atalanta in attacco, Juve devia. Sul corto difensore di de Ligt, con un colpo di testa, Zapata vola verso Buffon che lo affronta dentro l’area e lo ferma con il corpo. Poi ancora tiri di Freuler (24 °) e Malinovskyi (27 ° su punizione), entrambi pericolosi, entrambi fuori.

Andrea Pirlo, per continuare a sbagliare, aveva escluso Morata e Dybala a favore di Kulusevski che però non è attaccante, ma lavora sotto la direzione di Ronaldo. La Juve quindi non ha un primo attaccante, non ha centrocampisti che si integrano (hanno torto molto McKennie e Rabiot, ha sbagliato Bentancur), non hanno attaccanti esterni (Chiesa n ‘non si vede per tutto il primo tempo). Ma la fortuna aiuta i mediocri, dal rilancio di Cuadrado con un mezzo fallo è nato il recupero che sembra spezzarsi tra i piedi di Ronaldo.. McKennie tocca invece per Kulusevski che segna a modo suo.

L’Atalanta ha pareggiato dieci minuti dopo e il principio è lo stesso della Juventus. Danilo, nel corridoio un po ‘troppo leggero, serve Rabiot che, attaccato da Freuler, cade a terra e perde palla. Il servizio corto è per Malinovskyi che conclude dal limite colpendo Buffon. Questa volta i giocatori della Juventus protestano, ma Massa (e Var) applicano gli stessi criteri per l’intervento di Cuadrado. Può esserci un mezzo fallo, ma non tale da invalidare il punteggio.

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Una bella partita – sottolineano i cronisti televisivi – ma l’Atalanta ha speso troppo e nella ripresa ha lasciato il campo alla Juve. Subito (48 ‘), McKennie furori colpisce leggermente di testa (centro di Cuadrado), poi punizione di Malinovskyi trovata nel flipper dall’area. Romero aveva la palla per colpire l’area del portiere, ma de Ligt è intervenuto e ha salvato un gol sicuro. Questa è l’ultima chiamata da Bergamo, alla fine gioca la Juve e Pirlo, come al solito, viene premiato oltre i suoi meriti. Si accende, infatti, Chiesa chi prima serve (57 ‘) un pallone deviato da Kulusevski (ottimo Gollini) poi (59’) beneficia di un aiuto di tacco di Ronaldo e, solo davanti a Gollini, passa il palo. Obiettivo mancato.

Mentre Muriel entra per Malinovskyi (67 °), dalla panchina della Juve arriva l’ordine di ritirare Chiesa per inserire Dybala. L’argentino si sta riscaldando, mentre Federico sembra girare in tondo, addolorato per l’errore appena commesso. Invece di, cinque minuti dopo, recupera palla da un lungo cross, avanza, cerca Kulusevski al limite, riceve palla e vola davanti a Gollini per batterlo dalla sinistra.

Pirlo, ubriaco di gioia, non sente alcun motivo e rapisce Dybala. Ilicic prende il posto di Hateboer, Djimsiti quello di Toloi nel finale espulso dalla panchina. Un tiro alto di Muriel è tutto ciò che l’Atalanta può costruire. Pirlo però non coglie occasioni e nei dieci minuti finali inserisce Bonucci (a parte Kulusevski) stabilendo un 5-3-2 dalla memoria maldiana. L’Atalanta, ormai stanca, esce. La Juve vince e Pirlo alza gli occhi. Se dipendesse da lui, sarebbe confermato. Ma se resta fuori dalla Champions, la stagione è da buttare.

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LA TAVOLA

Atalanta-Juventus 1-2

Marcatori: pt 31 ‘Kulusevski (J), 41’ Malinovsky (A); Chiesa st 28 ‘(J)

Assist: pt 31 ‘Mckennie (J), 41’ Hateboer (A); st 28 ‘Kulusevski (J).

Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Toloi (31 ‘st Djimsiti), Romero, Palomino; Hateboer (31 ‘st Ilicic), Freuler, De Roon, Gosens (38’ st Miranchuk); Malinovsky (13 ‘st Muriel), Pessina (13’ st Pasalic); Zapata. A disp. Rossi, Sportiello, Maehle, Sutalo, Lammers, Caldara, Ruggeri. Tutto. Gasperini.

Juventus (4-4-2): Buffon; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; McKennie, Bentancur, Rabiot, chiesa (28 ‘st Dybala); Kulusevski (38 ‘st Bonucci), Ronaldo. Disponibili Szczesny, Pinsoglio, Arthur, Ramsey, Morata, Demiral, Bernardeschi, Frabotta. Mandrie Pirlo.

Arbitro: Massa di Imperia.

VAR: Valeri di Roma 2.

Gambo: st 43 ‘Toloi (A).

Ammoniti: pt 27 ‘Chiellini (J), 35’ Malinovskyi (A), 41 ‘De Ligt (J); st 33 ‘Romero (A), 40’ Freuler, 43 ‘De Roon (A), 44’ Ilicic (A).

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