Lavoro statale e smart, chi fa di meno smetterà il lavoro agile: così cambiano le pagelle

Lavoro intelligente, chi guadagna di meno lascerà il lavoro a casa

I bollettini dei dipendenti pubblici cambiano con l’arrivo di piani di organizzazione del lavoro agili. Le valutazioni saranno più ravvicinate in tempo per il lavoratore intelligente dello Stato: da gennaio le “votazioni” saranno mensili. Chi lavora di meno non dovrebbe, però, subire sanzioni in termini di remunerazione. L’idea, infatti, a Palazzo Vidoni è quella di portare subito in ufficio i meno produttivi. Dopotutto, con i piani “Pola” per chi svolge attività da remoto, il lavoro agile sarà esteso almeno al 60% dello Stato. smartabili, vale a dire coloro che forniscono servizi che non devono necessariamente essere forniti in presenza. E, almeno nelle intenzioni del ministro Dadone, ci saranno controlli di produttività ben mirati. Insomma, per semplificare, i dipendenti che non raggiungono gli obiettivi prefissati e che quindi hanno brutti voti in pagella, dovranno rientrare in ufficio. Un meccanismo che ovviamente necessita di essere messo a punto.

Inoltre, e questa è una questione critica, le amministrazioni non saranno penalizzate se “dimenticano” di presentare la Pola entro il 31 gennaio. Il ministero dell’Autorità Palestinese prevede di introdurre in futuro prezzi per i dirigenti incaricati di redigere i piani che saranno pronti per la nomina, da definire con i sindacati in sede di negoziazione del rinnovo del contratto. Nelle intenzioni del servizio pubblico, questi premi saranno finanziati con i risparmi prodotti proprio dal lavoro agile, risorse che i sindacati preferirebbero utilizzare per l’aumento dei salari e l’acquisto di adeguati presidi sanitari da distribuire alle istituzioni. a chi manca. .

Il passaggio a una forma di lavoro agile e non più improvvisabile come durante un’emergenza, inquadrata da regole e senza ripercussioni sui servizi erogati dalle amministrazioni, interessa in realtà solo una parte delle più di tre milioni di funzionari in servizio, o quelli considerati usa e getta, che, a ben vedere, sono circa mezzo milione. il Covid ha aperto le porte della pubblica amministrazione allo smart working smart, cugino della smart card, così per garantire che il funzionario sia produttivo anche a distanza, l’accento è posto sulla “programmazione fluida che comprende orizzonti temporali e mensili, bimestrali e semestrali “. Stabiliscono così le linee guida su Pola emanate dal ministero presieduto da Fabiana Dadone. Tuttavia, i criteri di misurazione rimarranno più o meno gli stessi di quelli utilizzati in ufficio, ovvero prenderemo in considerazione il numero di casi eseguiti e il numero di utenti serviti nella quota di tempo trascorso lavorando da casa. .

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Verrà misurato l’orario di chiusura di una pratica e si terrà conto della valutazione dei superiori e di eventuali sondaggi tra i cittadini. Per Palazzo Vidoni è prioritario non ripetere gli errori del passato: quest’estate, dopo che molti hanno indicato il lavoro intelligente per i dipendenti pubblici, accusando la PA di nascondersi dietro il lavoro agile per lavorare di meno, in i corridoi del ministero i risultati di un seguito diffuso secondo il quale, nei mesi di confinamento e fino a luglio, più di 500.000 dipendenti pubblici esentati da questo servizio hanno continuato a ricevere gli stipendi senza muovere un dito perché stavano svolgendo compiti che non potevano essere svolti a distanza prima della pandemia. Con un lavoro intelligente Strutturato un tale scenario non potrà ripetersi ancora, ma per tenere sotto controllo gli smart worker è necessario anche un diverso sistema di monitoraggio del lavoro agile, che garantisca un monitoraggio continuo delle prestazioni. I sindacati sono scettici. Per ora le Pola sono viste più come una procedura da realizzare e non come un nuovo modello organizzativo capace di fare la differenza.

Amministrazioni all’avanguardia, come la regione Emilia-Romagna, dove il lavoro intelligente era prevalente prima della pandemia e il tasso di produttività è aumentato del 40% durante i mesi di blocco, parteciperanno senza soluzione di continuità alla rivoluzione promossa. mentre in rullaggio, mentre in altri numericamente più arretrati, si pensi ai piccoli comuni, ecco lavoro intelligente può influire sull’efficienza. Nella valutazione delle prestazioni si terrà conto anche dei comportamenti adottati dallo Stato, con particolare attenzione alla puntualità e flessibilità. Anche il tempo necessario per rispondere alle e-mail aziendali farà la differenza. E poiché gli obiettivi da raggiungere saranno mensili, bimestrali e semestrali, i lavoratori che risulteranno non agili correranno il rischio di essere esclusi dal pubblico dei lavoratori smart già dopo un mese.

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Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 01:16


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