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Più di 40 multinazionali affermano che forniranno lavoro e formazione in tutta Europa a più di 250.000 rifugiati dall’Ucraina e da altre aree di crisi nei prossimi tre anni. Le aziende partecipanti includono Adidas, KFC, Hilton e Starbucks.
Carenza di personale
L’agenzia di collocamento Adecco vuole includere 50.000 rifugiati nella sua forza lavoro temporanea in Europa e Amazon parla di 5.000 persone.
“Il momento in cui un rifugiato ottiene un lavoro è il momento in cui smette di essere un rifugiato”, ha affermato Hamdi Ulukaya, fondatore di Tent Partnership for Refugees e CEO di un’azienda statunitense di yogurt.
“L’apertura delle frontiere dell’UE agli ucraini più di un anno fa rappresentava il meglio dell’Europa”, ha affermato il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas. Ma dice che troppi ucraini sono ancora disoccupati. “Nonostante le loro capacità, l’alto livello di istruzione e il diritto legale al lavoro”.
Stato di residenza speciale
Gli ucraini possono rimanere nell’UE senza dover chiedere asilo. Il governo del paese in cui si stabiliscono è responsabile degli alloggi. Sono anche autorizzati a lavorare qui e hanno diritto all’assistenza sociale.
Gli ucraini possono farlo attraverso uno status di residenza speciale. Prima di allora, potevano viaggiare liberamente all’interno dell’UE senza visto per 90 giorni, ma a causa dello scoppio della guerra, i paesi dell’UE hanno deciso di elaborare una nuova direttiva.
Il consigliere dell’UE Lodewijk Asscher ha chiesto all’inizio di questo mese l’estensione dello status speciale. Se dipende da lui, i rifugiati riceveranno anche più aiuto per trovare un lavoro adatto, in modo che il talento non vada sprecato.
Asscher sottolinea inoltre che sono ancora disponibili molti fondi dell’UE che possono essere utilizzati per aiutare gli ucraini, ma i paesi e le organizzazioni spesso non ne sono consapevoli.
Fatti coinvolgere dal primo giorno
All’interno dell’Unione Europea è garantita la libera circolazione delle persone e non sono richiesti permessi di lavoro e di soggiorno. Per i richiedenti asilo extraeuropei sì. Possono lavorare qui solo dopo sei mesi e non più di 24 settimane. Questo non si applica agli ucraini.
All’inizio di questo mese, la Camera dei rappresentanti ha discusso una proposta per rimuovere queste barriere. La ragione di ciò è stato il memorandum dell’iniziativa “Partecipazione fin dal primo giorno” della deputata D66 Anne-Marijke Podt.
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