Le croci di montagna suscitano emozioni in Italia

Le croci di montagna suscitano emozioni in Italia

In Italia è scoppiata un’accesa discussione sulla collocazione delle croci sulle cime delle Alpi e degli Appennini italiani, dopo che diversi organi di stampa hanno riferito che il Club Alpino Italiano (CAI) – il club degli alpinisti italiani – aveva chiesto durante un dibattito all’Università Cattolica di Milano di non porre croci sulle cime delle montagne. Successivamente è stato riportato da vari media che l’associazione aveva chiesto la rimozione delle croci che adornano le cime delle montagne in zone come l’Alto Adige. I politici italiani e il noto alpinista italiano Reinhold Messner dall’Alto Adige hanno denunciato il ritiro come inappropriato e non necessario.

Il Club Alpino Italiano ha poi chiarito di non aver mai chiesto la rimozione delle croci, cancellando così, per così dire, il passato. Ma la loro manutenzione deve essere la nostra preoccupazione. L’associazione, invece, ritiene inopportuno collocare nuove croci. Lascia le croci sulle cime dei monti, ma non aggiungerne di nuove. Questo è il nostro punto di vista. L’epoca attuale è caratterizzata da un dialogo interculturale in continua espansione e da nuove esigenze paesaggistiche e ambientali. Questo porta a disapprovare la collocazione di nuove croci, ma anche altri simboli sulle nostre montagne.

Il Club Alpino Italiano osserva che non si è mai parlato di provocare un dibattito sociale. Inoltre, l’associazione monitora efficacemente lo stato delle croci sulle cime e si occupa della loro manutenzione se necessario. Francesca Carusol’assessore alla cultura della regione Lombardia, durante un dibattito sul tema all’Università Cattolica di Milano, ha risposto che lo scontro di punti di vista va evitato e ha invitato al dialogo: Soprattutto dal punto di vista culturale, un rifiuto a priori è una cattiva scelta: il simbolo della croce è custode di una storia e di una tradizione che, nei secoli, hanno contribuito ad arricchire l’identità del nostro Paese. In paesaggi mozzafiato, le croci possono essere un elemento culturale per tutti, indipendentemente dalle loro credenze religiose, e talvolta anche un elemento artistico che incontrano sulla loro strada.

I critici notano che la discussione è stata deliberatamente alimentata e polarizzata dai circoli governativi di destra. Presidente del Club Alpino Italiano Antonio Montana ha detto che la questione non è mai stata discussa all’interno dell’associazione, tanto meno una presa di posizione. Il caporedattore e responsabile delle attività del Club Alpino Italiano (Cai), Mario Albino Ferrarie amministratore del sito, Pietro Lacellada allora hanno annunciato le loro dimissioni. Il Club Alpino Italiano non rilascerà né rilascerà ulteriori dichiarazioni in merito fino a nuovo avviso.

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Fonte: TG24/L’Adige

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