I dati statunitensi, che hanno visto i sussidi di disoccupazione toccare nuovi minimi dopo la pandemia e il PIL del primo trimestre balzare del 6,4%, ma anche le voci sul grosso budget di 6 trilioni di dollari su cui il presidente Biden ha deciso di chiedere il consenso del Congresso hanno dato vita a Borse di studio europee, che tuttavia ha tagliato i profitti e chiuso in modo misto.
La migliore è stata Piazza Affari, che idealmente si è lasciata alle spalle un anno e mezzo di pandemia FTSE MIB questa è tornato sopra i 25.000 punti, soglia che aveva toccato l’intraday martedì e il 18 maggio, ma che non si chiudeva dal 20 febbraio 2020. L’indice di Milano ha chiuso la sua corsa a 25.056 punti, vicino al picco di 25.483 di febbraio 2020.
Anche il buono CAC 40 di Parigi, mentre il DAX 30 a Francoforte sulIBEX 35 a Madrid, ilAEX ad Amsterdam e Ftse 100 a Londra. E l’attenzione è già sul 28 maggio, quando i dati sulla spesa dei consumatori statunitensi saranno nei tempi previsti, il che è importante per valutare le pressioni inflazionistiche. In questo clima, gli acquisti in Europa si sono concentrati – sulla scia di Wall Street – su materie prime, auto e banche.
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Bene Wall Street con borse di studio assegnate e un grande budget per Biden
Andamento positivo per il mercato azionario statunitense, dopo che il numero di lavoratori che hanno chiesto per la prima volta l’indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso da 38.000 a 406.000. Si tratta del dato migliore dall’inizio della pandemia (ovvero dal 14 marzo 2020), con aspettative che erano di 425.000. La seconda lettura Il PIL del primo trimestre è stato invece inferiore alle stime, confermando il dato preliminare di crescita del 6,4%, le attese sono state del + 6,6%. Deludenti anche i dati sugli ordini di beni durevoli, in calo dell’1,3% mentre era previsto un aumento dello 0,9%. Questo è stato il secondo calo negli ultimi dodici mesi. E poi c’è il file maxi pianoforte Biden che si concentrerà sulla classe media e fornirà fondi significativi per la sanità, le infrastrutture e l’istruzione, spingerebbe la spesa federale a livelli mai visti dalla seconda guerra mondiale, con un deficit di oltre 1,3 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Banche ancora al centro degli scenari di rischio bancario
Tra i titoli milanesi più capitalizzati, gli acquisti hanno sostenuto l’intero comparto automotive, sulla scia dell’Europeo, con Nome industriale, Stellantis e Pirelli all’inizio dell’elenco. Sotto i riflettori Banco Bpm, sempre al centro degli scenari sul consolidamento del settore, nonché Bper, con l’ipotesi di un matrimonio con la Popolare di Sondrio, dopo la salita del Unipol all’istituto valtellinese, pesano sull’operato della banca, che vede allontanarsi l’altro candidato per una possibile fusione, il Banco Bpm. In coda Recordati come utilità.
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