Le vite cancellate dei turchi di Erdogan in Italia (e dei loro figli) – Corriere.it

Passaporti cancellati all’improvviso, neonati senza cittadinanza, diplomi revocati. successo in Italia ai cittadini turchi che fanno parte di Hizmet, il movimento guidato da Fethullah Glen, il predicatore islamico considerato da Ankara il creatore di fallito colpo di stato del 15 luglio 2016. Mia figlia è nata tre giorni prima del golpe – racconta Ahmet – quando sono andato al consolato, si sono rifiutati di registrarla. Mi hanno detto che ero un terrorista. perché il bambino è diventato apolide (senza nazionalità, ed). Avevamo un permesso di soggiorno a tempo indeterminato ma lei non aveva niente. Ahmet ha 39 anni ed è in Italia dal 2010. Per anni ha lavorato per l’Associazione interculturale Alba di Milano, una delle realtà del nostro Paese ispirata ai principi di Hizmet, che in italiano significa servizio. Gli altri sono: l’Istituto Tiberina di Roma e l’associazione Milad di Modena e Venezia.

La comunità gulenista del Belpaese conta poche centinaia di persone che vivono in una situazione difficile. Mio padre è morto due anni fa e non potevo salutarlo – racconta Ahmet – mia madre piange ogni giorno perché vorrebbe rivedermi. Adesso abbiamo chiesto asilo politico in Italia nonostante il permesso di soggiorno perché non potevamo lasciare il bambino senza documenti. Oggi Hizmet per la Turchia su Fethullahi Terr rgt (FET), o il gruppo terroristico dei sostenitori di Fetullah. Chiunque ci sia dentro è automaticamente un nemico dello stato. La notte del golpe – racconta Banu, che ha 35 anni e ora vive nel nord Italia – quando Erdogan ha invitato i turchi a scendere in piazza qui a Modena, hanno cercato di incendiare la sede della nostra associazione. Hanno persino minacciato di ucciderci. A quel punto abbiamo dovuto lasciare la città.

READ  "Migliaia di milionari stanno lasciando Regno Unito, Cina e Russia, l'Australia è popolare"


Banu si è laureata all’Università degli Studi di Milano e ha conosciuto il marito. La coppia ha avuto un figlio nel 2013 e uno nel 2018. Per il primo non ci sono stati problemi – racconta, un filo di rassegnazione nella voce – ma con il secondo è stato un inferno. Al consolato di Milano ci hanno rimandato indietro e non volevano nemmeno darci una carta che dicesse perché. I nostri passaporti sono stati cancellati. era lo stesso per tutti i nostri amici. Banu e suo marito sono in Italia da quasi dieci anni e potrebbero chiedere la cittadinanza, ma devono rinunciare a questo sogno per sistemare la situazione del figlio. Siamo andati in prefettura di polizia di Varese e ci siamo fatti richiesta di asilo politico, oggi abbiamo anche un documento di viaggio.

ancora nel limbo Ince, 32 anni, laureata in matematica e sposata dal 2013 con una turca conosciuta in Italia. La coppia, entrambi membri di Alba, ha avuto il secondo figlio a settembre 2019 e cercato in tutti i modi di persuadere il consolato turco a Milano a registrare il bambino. Ci siamo presentati anche con l’avvocato – ha detto – ma sono stati irremovibili. Hanno detto che eravamo stati segnalati in Turchia. Qui però la burocrazia italiana complica anche le cose. Nostro figlio è ancora apolide perché in questura non hanno accolto la nostra richiesta di asilo fino al 5 marzo – spiega la donna -. Il mio passaporto e quello del nostro figlio maggiore sono scaduti, presto lo sarà quello di mio marito. Abbiamo fatto di tutto per rispettare le procedure, ma ci trattano come se avessimo fatto qualcosa di sbagliato.

READ  Quattro giorni di guerra: "Putin ha sottovalutato la resistenza dell'Ucraina"

Cigdem, nel frattempo, ha insegnato in una scuola gulenista in Turchia nel 2016. Dopo il colpo di stato, gli hanno annullato la laurea, i suoi colleghi sono finiti in carcere ed è riuscita a scappare in Italia: per 25 anni ho cercato di aiutare l’umanità educando i bambini – racconta oggi – ora non possiedo più nulla. Per il professor Paolo Branca, islamista alla Cattolica di Milano, è un peccato che queste cose possano accadere nel nostro territorio senza che nessuno ne parli, quanto è incredibile che un diploma venga annullato, nemmeno Hitler lo ha mai fatto. . All’ambasciata turca a Roma, ricordano solo che le procedure per l’immatricolazione dei figli dei nostri concittadini si svolgano senza alcun vincolo, salvo che i documenti siano incompleti. Poi ci vuole tempo. Ma questo non è il caso.

9 giugno 2021 (modificato il 9 giugno 2021 | 23:11)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *