L’Emilia Romagna sarà in zona gialla

BOLOGNA. L’Emilia Romagna non è una zona rossa. E spera di entrare nella cintura verde. Anzi giallo: i tecnici al lavoro hanno cambiato colore, non più verde ma giallo per la prima striscia su tre. Le speranze sono buone e confortate: la conferma è prevista per tempo. È la battaglia del governatore Stefano Bonaccini, isolata e positiva per Covid, che ieri ha condotto la trattativa con il governo in un difficile stallo fino a notte fonda. L’Emilia-Romagna alla sua scala ha un rapporto tra nuovi positivi e contagi che ieri si è fermato all’8%, la metà di quello nazionale, oltre a una buona performance in termini di ospedali. Tuttavia, il punto RT a 1,6 rimane, oltre il livello di allerta stabilito dall’Istituto superiore di sanità. Un dato che per tutta la giornata fa vibrare l’Emilia Romagna nella fascia arancione. Conte ha firmato il Dpcm durante la notte, oggi sapremo in quale delle tre fasce (rossa, arancione, gialla) saranno collocate le regioni. I segnali in arrivo puntano alla cintura verde, con grande sollievo nel caso di bar e ristoranti costretti a chiudere.

La battaglia, con la bozza del dpcm che esce in serata e il follow-up dei dati dalle varie regioni della ISS prevista per oggi, dura tutto il giorno. L’incontro di Giuseppe Conte con le Regioni, inizialmente previsto alle ore 15, è rinviato alle ore 17. Fioriscono le indiscrezioni ma in viale Aldo Moro fino a tardo pomeriggio non hanno testo a cui pensare. È solo in serata che esce il progetto del Dpcm che segna la vittoria di Conte: il coprifuoco, che sarà valido su tutto il territorio nazionale, è infatti fissato alle 22 (anziché alle 21 come richiesto dagli schermitori. sanzioni) fino a 5. Nuove misure che entreranno in vigore domani e che sarà valido fino al 3 dicembre, compreso l’obbligo di indossare maschere anche nelle scuole elementari, la chiusura di centri commerciali di medie e grandi dimensioni nei fine settimana e mezzi pubblici al 50%.

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Il sindaco Virginio Merola prepara il bolognese: “Dobbiamo dire ai cittadini che abbiamo mesi molto difficili davanti. Questo non è il tempo che volevo vivere ma farò quello che dice questo decreto. Libertà fa rima con responsabilità. Mi auguro che venga creato un sistema di intervento decisivo una volta per tutte. L’importante è che una volta deciso il giorno dopo non dica “avrei fatto diversamente” “.

Le regole nelle zone gialle

Questa è l’area con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto del 24 ottobre scorso. Il “coprifuoco” inizia alle 22. Da quel momento – e fino alle cinque del mattino – è vietato uscire di casa, se non per motivi di salute o di lavoro. Al liceo ci sarà il 100% di apprendimento a distanza. Nel trasporto pubblico è prevista metà della capacità: 50% in autobus, metropolitana e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nei fine settimana e nei giorni festivi. Fanno tappa anche musei, mostre, sale bingo. Blocca crociere. I concorsi pubblici sono sospesi, compreso quello della scuola. Ad eccezione di quelle riguardanti il ​​personale sanitario. L’accesso ai parchi sarà autorizzato, sempre rispettando la regola della distanza di un metro.

Le regole nelle zone arancioni

La seconda area è arancione, dove ci sarà un inasprimento delle regole in materia di spazi verdi. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie saranno ancora chiusi qui e non solo dopo le 18:00 Tuttavia, parrucchieri e centri estetici sono al sicuro. Qualsiasi spostamento in un comune diverso da quello di residenza o domicilio deve essere vietato, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio o salute. Per il resto valgono tutte le regole per gli spazi verdi: 50% di capacità con i mezzi pubblici, formazione completa a distanza nelle scuole superiori, sosta ai musei e coprifuoco dalle 22.00.

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