PORDENONE – Non vede le sue bambine di 8 e 12 anni da tre anni. L’ex moglie, nonostante la decisione del tribunale che l’aveva affidata solo al padre, è tornata nel suo paese di origine e ha posto fine a tutti i rapporti, scomparendo nel nulla dopo aver cambiato numero di cellulare non appena ha attraversato il confine in auto. Il protagonista della storia è uno straniero, da tanti anni in Italia, residente a Maniago e impiegato di un’azienda di ristorazione a Spilimbergo, dove è frequentato da tutti e dove la sua storia è seguita con passione da tante persone.
L’APPELLO
Insieme a un gruppo di amici di Spilimberggesi, lancia un appello alla Farnesina e alla Corte Europea per poter abbracciare le figlie, che non avete mai potuto ascoltare nemmeno al telefono, sperando di poter contare anche sul sostegno del amministrazioni comunali della pedemontana pordenonese, dove è presente da tempo. “Mi rivolgo alle istituzioni italiane, visto che qui è avvenuto il fatto – le parole dell’uomo -: le ragazze, che sono nate in Friuli, hanno lasciato i nostri confini nonostante ci fosse un divieto esplicito di espatrio e nonostante l’autorità giudiziaria me li aveva affidati in esclusiva, giudicando la madre non idonea al ruolo, come testimonia la perizia ufficiale del Ctu del Tribunale »Il cittadino straniero sollecita l’intervento dell’Italia dopo che il processo all’estero si è concluso poche settimane fa con uno stallo : “In entrambi i livelli di giudizio, nonostante la mia ex moglie non si sia mai presentata in tribunale, è stato sancito che le ragazze debbano restare lì, con un motivo che non posso accettare: perché ormai si sono sistemate. A questo punto, Non mi resta che chiedere nuovamente l’intervento del Governo dove è avvenuto il rapimento di minorenni (con i quali c’è da due anni una fitta corrispondenza, senza esito, ndr): quando la mia ex, aiutata dai parenti, è improvvisamente tornata da lei terra d’origine, lei non poteva farlo e ho anche sporto denuncia alla polizia per sequestro di persona che vorrei sapere a quali risultati ha portato ”. “Se potessi tornare indietro non esiterei a chiedere l’intervento delle autorità, ma al momento non volevo provocare traumi alle mie bambine – spiega l’uomo – poco prima che sparissero, il giudice del Tribunale, confermando la stessa precedente ordinanza di un collega, aveva autorizzato, se necessario, anche il supporto delle forze dell’ordine, ai fini del trasferimento dei minori a casa mia ”.
L’AIUTO DEI CITTADINI
“Si è creato un gruppo di persone che sostiene questo nostro sfortunato concittadino – lo hanno reso noto alcuni residenti tra Maniago e Spilimbergo, che a loro volta sollecitano l’intervento dello Stato -: siamo sicuri che la giurisdizione sia quella italiana. Abbiamo accompagnato il nostro amico sull’aereo per seguire le varie udienze all’estero e gli siamo stati vicini anche con le traduzioni. Ha investito tutti i soldi che doveva tornare ad abbracciare la sua unica ragione di vita. Speravamo che il Tribunale di quella nazione lo facesse accettare le nostre richieste, anche perché siamo stati gli unici a presentarci al processo, spiegandone i motivi e portando le sentenze italiane a nostro favore, sostenendo enormi spese e nonostante i problemi legati al virus che limitava i viaggi. fermati subito: quelle ragazze non avrebbero dovuto lasciare i confini nazionali e sono state affidate solo al padre, ma la madre non le ha mai liberate. Le vittime di questa vicenda sono tre: le due minorenni e una di padre stravagante che non può riposare perché le sue figlie sono scomparse ».
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