LIMITI E REGOLAZIONI

Prima stavamo tutti meglio. Prima del fischio finale che ha sancito il pareggio del Bologna. Il risultato di per sé non andrebbe buttato via, se non fosse stato per la spiacevole sensazione di non poter difendere per tre volte il vantaggio. Di fronte all’ennesima dimostrazione di forza di un monumentale Vlahovic, e grazie alle qualità di Bonaventura, la Fiorentina crolla dietro dimenticando la forza anti-Juventus, o meglio non riesce a sollevare questa diga. chi invece avrebbe più di un protagonista.

Inoltre, i tre allineati davanti non bastano Dragowski, inclusi né Milenkovic né Pezzella riescono a ribaltare le sorti di un anno totalmente negativo, e non bastano nemmeno i perdenti che effettivamente hanno più coperture (ma vale la pena sottolineare l’aiuto di Venuti contro un altro grigio test di Biraghi). Un’immagine in cui nemmeno il centrocampista si scuote, riuscendo a limitare i tagli al centro di Vignato per l’altopiano PalacIO. Quasi come se i difetti strutturali di questa squadra fossero impossibili da nascondere.

Il filo rosso della partita del Bologna è tutto qui, nella cronica incapacità mostrata ad ogni attacco bolognese senza tremore delle sostituzioni (e con Quarta finito a bordo campo) ed è un peccato perché con un Vlahovic così i viola avevano pareggiato si sono concessi Ribery nella sua versione più statica, prima, e poi dolorante per il colpo preso da Svanberg. Emerge un punto che modifica relativamente la classificazione: i viola vanno a +4 sul Benevento, terzo dall’ultimo posto, e tengono ancora il Cagliari a -3 in attesa della Lazio sabato, dopo il 4-3 del Genoa. Un percorso da affrontare con attenzione, lo stesso che ha fallito in una stanza sottosopra, a dir poco ballerina. E intanto la squadra sul campo insegue un saluto matematico che ancora non esiste, ci sono anche i movimenti del club, imposti dai tempi e destinati alla prossima stagione.

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Dopo il raffreddamento della sensazione con Gattuso, ora anche il nome di De Zerbi sembra più complicato da convincere, più o meno a causa di una disparità di vedute tecniche che si era già manifestata con lo stesso allenatore del Napoli. In pratica, anche il tecnico del Sassuolo vorrebbe che una squadra fosse ristrutturata secondo il proprio credo calcistico, e da questo punto di vista gli adeguamenti valutati dalla Fiorentina per la prossima stagione non dovrebbero essere troppo convincenti. Ecco perché, oltre al profilo Spalletti che incuriosisce De Laurentiis a Napoli, torna di moda il nome Juric ed è per questo che il croato potrebbe essere il prossimo nome nell’agenda dei dirigenti viola. Che come tutti si aspettano punti pesanti per lasciarsi alle spalle un anno in cui sono emersi soprattutto i limiti di questa Fiorentina.

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