L’Italia paga i ritardi di consegna

il ritardo nella campagna di vaccinazione è più grave del previsto. Non ci sono buone notizie per l’Italia: in diretta in TV su Domenica in, il Vice Ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato le conseguenze per l’Italia dei ritardi nelle consegne da Astrazeneca (che presto otterrà l’autorizzazione ma che nel frattempo ha annunciato una riduzione delle dosi) e Pfizer-BioNTech.

Il nostro paese si fidava campagna di vaccinazione per Covid tornare alla normalità il prima possibile: il governo sperava di avviare la fase due – con la quale ci sarebbe stato un allentamento delle restrizioni – subito dopo la primavera, arrivando a marzo con 15 milioni di italiani vaccinati. Ma non sarà così e Sileri lo ha confermato in diretta tv, spiegando quali saranno le conseguenze dell’abbassamento delle dosi.

A pagarne le conseguenze sarà il Oltre 80, per il quale speravamo di iniziare la campagna di vaccinazione già dalla prossima settimana. Non sarà così, perché – a causa delle riduzioni di dose – l’Italia continuerà la solo seconde amministrazioni per coloro che sono stati vaccinati nelle ultime settimane. Ricordiamo che per essere efficace – 95% – il vaccino Pfizer deve essere somministrato in due dosi a 21 giorni di distanza.

Vaccino per gli over 80: è allora che partiamo

Molte regioni hanno aumentato i loro vaccini utilizzando la maggior parte delle dosi disponibili. Ciò significa, tuttavia, che con la riduzione delle dosi di Pfizer, lo eravamo senza le scorte necessarie per eseguire la seconda somministrazione.

Per questo motivo verrà dato nei prossimi giorni priorità alle amministrazioni secondarie, per evitare che il lavoro svolto nelle ultime settimane vada perduto. Questo, tuttavia, avrà ripercussioni per gli over 80.

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Intervenendo in diretta televisiva domenica, infatti, il viceministro della Salute Sileri ha spiegato che la riduzione della dose comunicata da Pfizer e AstraZeneca “rinvierà di circa quattro settimane l’orario di vaccinazione previsto per gli over 80“. Per questi, quindi, non partirà prima della fine di febbraio. Un altro mese di severe restrizioni perché per il momento l’impatto della campagna vaccinale è ancora insufficiente per suggerire una vaccinazione di massa.

Per quanto riguarda il resto della popolazione, quindi over 60 anni e pazienti con patologie, ce ne sarà uno slittamento di circa sei o otto settimane. Quindi dovremo aspettare almeno altri due mesi, ma probabilmente andremo oltre aprile 2021 – in modo che si possa parlare della terza fase della campagna di vaccinazione.

Sileri ha confermato che da domani, lunedì 25 gennaio, verranno utilizzate principalmente le dosi disponibili richiama nei tempi previsti per chi ha già ricevuto la prima amministrazione, cioè il personale sanitario e gli ospiti delle case di cura.

Il ritardo – che, come ha ricordato Sileri “riguarda tutta l’Europa e gran parte del mondo“- tuttavia, può essere completato in seguito.

Sileri: “Le maschere vanno indossate fino alla primavera”. Ma ne siamo sicuri?

Dichiarazioni rilasciate a Domenica in non promette nulla di buono. Solo pochi giorni fa, infatti, lo stesso Sileri aveva dichiarato che il cancellazione di DPI – quindi l’assenza di obbligo della maschera – dipenderà dall’andamento della campagna di vaccinazione.

A tal proposito Sileri ha detto che una volta che siamo “sicuro di aver vaccinato molte persone“Quindi possiamo evitare di indossare la maschera all’esterno. Sileri ha accennato alla primavera 2021, ma il ritardo della campagna di vaccinazione potrebbe anche posticipare questo tanto atteso incontro. Insomma, per un po ‘dovremo convivere con divieti e restrizioni.

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