La banca pubblica Monte dei Paschi di Siena non ha bisogno di un salvatore, ma come altre banche italiane di medie dimensioni, ha bisogno di crescere per servire gli interessi dell’Italia, ha detto lunedì l’amministratore delegato della banca.
Lo ha detto l’amministratore delegato Luigi Lovaglio a un evento organizzato dal principale sindacato bancario italiano FABI, poco dopo che il direttore di BPER Banca, Piero Montani, ha ribadito che la sua banca non ha alcun interesse ad acquistare Mps.
BPER e Banco BPM sono visti come partner potenziali per MPS per creare un terzo grande gruppo bancario accanto a Intesa Sanpaolo e UniCredit.
Il governo del primo ministro Giorgia Meloni ha più volte affermato che una soluzione del genere favorirebbe la concorrenza e avvantaggerebbe le imprese italiane.
Anche Banco Bpm ha più volte smentito ogni interesse per Mps.
In un apparente riferimento indiretto al Banco Bpm, il cui maggiore azionista dallo scorso anno è la francese Credit Agricole, Lovaglio ha affermato che è importante espandersi per evitare di essere rilevato.
“Il problema non è chi vorrebbe che noi… o un terzo grande gruppo bancario in Italia salvassimo MPS… si tratta di diventare abbastanza grandi da sostenere l’economia”, ha detto.
“Dimensione significa capitale… senza capitale sufficiente, rischi di diventare un obiettivo di acquisizione per altri giocatori.” (Segnalazione di Valentina Za e Andrea Mandala; Montaggio di Alexander Smith)
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