La sequenza. Il fatidico momento è fissato per le 21:55 ora italiana, ma i momenti caldi inizieranno pochi minuti prima, quando lo scudo termico Perseverance “assaporerà” gli effetti dell’atmosfera marziana, che, sebbene più rarefatta di quella terrestre, provocherà la temperatura dello scudo fino a circa 1300 ° C. Quindi, la sequenza prevede successivamente l’apertura del paracadute, il distacco dello scudo termico e lo sgancio del paracadute stesso. Fino a quando, alle 21:54, partiranno i motori della “gru” contenente il rover Perseverance: dopo un controllo radar a bordo, la gru lascerà andare il rover, prima assicurato con funi, dal quale verrà immediatamente rilasciato all’arrivo sulla superficie di Marte.
Il segnale che confermerà che tutto è andato bene dovrebbe arrivare sulla Terra dopo 11 lunghissimi minuti.
La missione. Con i nostri ospiti, oltre a seguire le fasi cruciali dell’arrivo del rover, faremo anche il punto Missione di perseveranza. La missione della NASA è in corso da quasi otto anni. A bordo del rover – più di una tonnellata di peso e una sorprendente somiglianza con Curiosity, atterrato su Marte nel 2012 – ci sono strumenti più sofisticati di coloro con cui il fratello maggiore. Prima di tutto c’è tre robot che raccoglieranno campioni di suolo e rocce marziane da lasciare sulla strada in contenitori sigillati questa saranno recuperati nei prossimi anni da un altro rover che avrà ma anche il compito di riportarli sulla Terra. un radar per la scansione del sottosuolo (per rilevare eventuali sacche d’acqua) e un sistema per “lettura” delle rocce, in grado di evidenziare le tracce lasciate da microrganismi in passato. L’obiettivo, ovviamente, è evidenziare tracce di vita fossile su Marte.
Come con Sojourner, il primo rover su Marte, come con MarCO, il primo Mars Cube One (CubeSat) arrivato nell’orbita del pianeta rosso con il Inserisci anteprima, anche con Ingenuity c’è una prima volta: quella di verificare il funzionamento di un dispositivo volante.
Nella “pancia” della perseveranza c’è un’esperienza davvero unica: il Ingegno di elicotteri su Marte, un vero drone da elicottero per volare alla minima quota nella sottile atmosfera marziana. (Una curiosità, la parola Ingenuity è un cosiddetto falsi amici dall’inglese: significa ingegnosità, no ingenuità).
L’elicottero è supportato da quattro pale in fibra di carbonio appositamente sagomate per questa atmosfera, azionate da due a due rotori coassiali controrotanti a 2400 giri al minuto: l’alto numero di giri è legato al tipo di atmosfera, molto rarefatta e composta da anidride carbonica. La potenza è fornita da un piccolo pannello fotovoltaico posto appena sopra, sopra le eliche. Per Ingenuity non ci sono esperimenti scientifici: solo qualche foto dall’alto, da un’altezza non superiore ai 3 ai 5 metri. Se tutto va bene, proveremo a sollevarlo di più.
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