A fine mese l’osteria “Grappolo d’Oro” di via Stringher chiuderà i battenti. Si conclude così una gestione familiare iniziata nel 1965 da Aurora Pramparo e proseguita dal figlio Ennio Re con la moglie fino ad oggi.
Tuttavia, uno dei luoghi più caratteristici del centro storico non sarà chiuso per molto, in quanto c’è già un imprenditore pronto a rilevare l’attività. Il trasferimento potrebbe avvenire già la prossima settimana.
Per una volta Covid non ha influito sulla decisione, visto che Ennio Re aveva in mente di dimettersi prima del blocco. Poi, dopo la riapertura, si è presentata l’opportunità di vendere e non ci ha pensato troppo a lungo. Gli dispiace, ma consapevole di aver segnato la vita della città per diversi decenni, e oggi si sente quasi soddisfatto di quanto è stato fatto per valorizzare il luogo simbolo del Friuli, l’osteria.
“Negli ultimi anni la clientela è cambiata – ammette Re – perché è cambiato soprattutto il modo di vivere. In passato i luoghi di ritrovo privilegiati erano le osterie, oggi qualcosa si è perso. C’era una volta riuniti attorno a un bicchiere di vino e un divano, oggi c’è più frenesia e meno tempo da trascorrere in un luogo come il “Grappolo d’Oro” ”.
Nonostante ciò, il “format” proposto dall’osteria, per Re, non tramonterà mai: “Rimane un punto di ritrovo privilegiato per molti friulani”, come recentemente certificato dal Comitato friulano per la difesa delle osterie, che è sempre più membro (grazie all’approccio dei giovani e delle donne).
Restate qualche minuto al ristorante di Via Stringher per accorgervene, con il via vai che continua. C’è chi entra solo per un caffè, chi già alle 10 ordina una tazza di vino rosso e un panino, chi si siede a tavola a sorseggiare una birra. Ennio e sua moglie Mirella fanno sorridere tutti prima di servirli. “La città è migliorata molto negli ultimi anni – sottolinea Re – e credo che abbia ancora un potenziale di sviluppo inespresso. Considero positivamente la pedonalizzazione del centro: come in altre città italiane ed europee, questa scelta è motivo di attrazione ”.
“Al Grappolo d’Oro” non è solo atmosfere tipiche friulane, ma anche piatti caratteristici. Tra i più apprezzati dalla clientela, il “Rustico”, preparato con nervi, fagioli e patate. Ma i grandi classici di stagione come trippa, aringhe e salumi friulani non sono mai mancati.
Negli anni il luogo è diventato un punto di ritrovo per molti appassionati di sport, e dell’Udinese in particolare, soprattutto il lunedì. “Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, in questi anni, hanno contribuito e condiviso il nostro lungo percorso di carriera”.
L’apertura dell’osteria “Al Grappolo d’Oro” risale alla fine del XVIII secolo, situata al piano terra del palazzo Susanna Di Prampero: nel corso dei decenni ha cambiato più volte denominazione, a partire da un ostello All’Aquila Imperiale per proseguire come l’osteria Al Portogruaro. –
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