Il governatore chiede maggiori certezze per le attività economiche. In provincia nessun servizio al tavolo per 3.000 bar e ristoranti
PAVIA. Da lunedì la Lombardia torna in zona arancione, ma il presidente regionale Attilio Fontana chiede al governo Draghi di cambiare metodo per evitare le spinte settimanali di chiusure e riaperture. “Basta con questo calo settimanale, abbiamo bisogno di più certezze per i cittadini e le attività economiche”, dice Fontana.
Il vincolo più evidente sarà la chiusura, anche a pranzo, di bar e ristoranti che non potranno più servire al tavolo, ma solo da asporto. La decisione è stata presa ieri dalla sala di controllo nazionale sull’emergenza Covid e ratificata dal ministero della Salute. La diffusione dell’indice di contagio, l’ormai famoso Rt, non è così pesante, scendendo in Lombardia a 0,82. Quanto alla tendenza, rilevata dagli scienziati, ad un peggioramento della situazione nei prossimi giorni vista l’escalation dei contagi nelle ultime ore. Un aumento delle infezioni che porta anche a un tasso di riempimento del 29% nei reparti di terapia intensiva lombarda: la soglia di allarme è del 30%.
La Lombardia, dopo tre settimane in zona gialla, torna all’arancio come già a gennaio e dicembre. Anche il Piemonte e le Marche si degradano di colore e diventano arancioni. La Basilicata e il Molise si tingono di rosso. La Liguria torna gialla, fatta eccezione per la regione di Sanremo.
“Prendiamo atto della decisione, ma ora è il momento per tecnici e scienziati di studiare e poi dirci in modo chiaro e definitivo come superare questa fuga settimanale con regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche adesso ci sono – spiega il governatore lombardo Fontana -. Ormai da mesi è previsto per venerdì l’inevitabile grafico delle fluttuazioni di aperture e chiusure non solo per l’attività economica. Sottolineo un punto del mio colloquio con il governo da mesi: sappiamo molto bene quali sono i comportamenti non pericolosi e quelli compatibili con le varie attività sociali ed economiche. Mi auguro quindi che si lavori su questo punto trovando un equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza sanitaria e la stabilità del sistema economico da un lato ”.
Intanto Matteo Salvini, leader della Lega e quindi di una forza di governo centrale, chiede di accelerare i vaccini “per uscire da questa situazione il più rapidamente possibile, la Lombardia ha ancora un Rt inferiore a 1 e 416 posti su 1.500 intensivi operatori sanitari ”.
Il ritorno nella zona arancione da lunedì provocherà un danno economico a 3.000 bar e ristoranti della provincia di Pavia, che dovranno chiudere il servizio ai tavoli diurni. Mobilità limitata invece per i 545.000 residenti della provincia. Puoi muoverti liberamente nel tuo comune, ma solo per motivi di emergenza, lavoro e salute fuori dal comune. L’esenzione resta per i 162 centri provinciali con meno di 5.000 abitanti: ci si può muovere entro un raggio di 30 chilometri, anche fuori regione ma senza recarsi in un capoluogo di provincia. –
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