La trilogia di Marte e Marziani, volumi pubblicati negli Stati Uniti tra il 1993 e il 1999, sono stati pubblicati all’inizio di quest’anno da Editore Fanucci. Queste sono storie e racconti sulla conquista e la trasformazione del pianeta rosso da parte dei terrestri, firmati da Kim stanley robinson, scrittore più volte premiato e riconosciuto tra i protagonisti della letteratura fantascienza (abbreviazione di fantascienza).
Conosciuto negli Stati Uniti d’America per la sua passione ecologica, Robinson è una scommessa della Fanucci Editore per l’edizione italiana; questa realtà, fondata nel 1971, ha raggiunto un fatturato di 10 milioni nel 2010 ed è oggi entrata nell’orbita di Rusconi Libri. Scelta da una televisione americana qualche anno fa e per il momento in stand-by, la trilogia è stata tradotta in 21 lingue e in quest’anno di pandemia anche in italiano.
Ambientalista, escursionista, uno degli opinion leader che si battono cambiamento climatico, Robinson – nella sua interpretazione di autore di fantascienza – ha riadattato alcune storie in varie pubblicazioni, tenendo conto anche dei risultati delle missioni della NASA sul Pianeta Rosso nel corso degli anni, nonché della sua sfrenata immaginazione. .
In The Martians, l’apertura ricorda un tempo passato, più di duecento anni da quando i primi cento umani furono scelti da uno psicologo che misurò le loro capacità e il potenziale per la prima colonia su Marte e commentò: “Dovevi essere sano per essere scelto, ma pazzo a volerlo.”
Il Rosso di Marte, il Verde di Marte e il Blu di Marte rievocano le fasi della “terraformazione” marziana, da un pianeta inospitale e arido a una nuova terra dei discendenti dei primi cento. I marziani sono quindi generazioni di umani marziani, presenti in tutto il pianeta rosso, capaci di gesta straordinarie, ma che per Robinson restano ancorati nella stessa dinamica relazionale di quando erano solo terrestri: si schierano, si combattono. tra fazioni, amore e depressione solo pochi conservano il ricordo in una vita che dura mediamente più di un secolo, anzi due.
Molti degli episodi che compongono le trecentocinquanta pagine di The Martians si riferiscono ai personaggi e alle storie della trilogia. Alcune storie sono inedite, come le poesie scritte dai discendenti dei terrestri su Marte – non particolarmente ispirate al fuoco sacro della poesia – e quella dedicata alla Costituzione di marzo.
Una costituzione visionaria che mette in primo piano l’ambiente e la scienza e tutela diritti come la libertà di movimento, la libertà di pensiero, il diritto a un salario minimo e dignitoso per la vita; questa disposizione impone anche la protezione del territorio marziano, con limiti costituzionali alle società di trasformazione di Marte.
La salita al Monte Olimpo su Marte, tra le storie già presenti nella trilogia de I marziani, è stata adattata alle ultime scoperte scientifiche sul Pianeta Rosso, e riproposta come una delle escursioni da scegliere per gli esperti che lo desiderano attraversare percorsi inesplorati: niente di impossibile per la generazione di due secoli di vita umana su Marte.
Nel variegato pot pourri dei personaggi, la sensazione è che l’autore sia incline a questa specie umana che si distingue per capacità scientifica e tecnologica, mostrando una certa derisione per i profili di politici e imprenditori.
Se la serie TV arriva a buon fine – ancora oggi non lo sappiamo – possiamo esercitarci a immaginarci come marziani e decidere da che parte stare.
“Fanatico di Twitter. Piantagrane. Fanatico del bacon malvagio. Giocatore sottilmente affascinante. Esperto di birra.”
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