Marzo, nel decimo volo della sonda Ingenuity batte tutti i record e non solo

Il decimo volo di Ingenuity ha prodotto filmati mai visti prima, raggiungendo un’altezza di dodici metri.

Vagabondo
L’ingegno è affiancato su Marte dal rover Perseverance (di Adobestock)

Il piccolo elicottero-drone Ingenuity, che da luglio 2020 è impegnata nell’esplorazione di marzo insieme al Missione NASA su Marte ed è seguito passo passo nelle sue attività di pattugliamento del fedele rover Perseveranza, ha completato con successo il suo decimo volo sulla superficie del Pianeta Rosso, forse il più difficile e complesso fino ad oggi.

Sui voli precedenti c’erano stati alcuni problemi a causa di a fallimento nell’unità di elaborazione delle immagini del telecamera RTE 13 pixel forniti scientificamente, che avevano impedito l’acquisizione e l’analisi delle fotografie scattate. Il bug ha causato un consumo anomalo della CPU, che durante il sesto volo potrebbe anche causare aereo. Nel corso della decima prova effettuata domenica, invece, sono state scattate fotografie molto interessanti che sono finalmente arrivate intatte nelle mani dei ricercatori e hanno occupato la zona sud-ovest delle “Crespi Rialzate”.

La decima missione di Ingenuity su Marte: cosa raccontano le immagini inviate

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Il drone Ingenuity cattura filmati mai visti prima di Marte (di Adobestock)

Le ultime fotografie a colori scattate da ingegneri provenivano dalla zona sabbiosa di Seita, situato nel grande cratere Jezero (che nell’antichità avrebbe ospitato un lago), ed era stato incaricato dagli scienziati del JPL (Jet Propulsion Laboratory) di verificare se lo scioglimento del minerali liberato dalle acque aveva favorito lo sviluppo di colonia batterico, ma questo probabilmente ce lo dirà in seguito lui va in giro Perseveranza con il prelievo di alcuni campioni di roccia.

Piuttosto tornare a ingegno, il drone ha percorso (nel computo totale delle dieci missioni completate) uno spazio di un chilometro e mezzo sul pianeta rosso alla velocità di 5 metri al secondo. In questa occasione, grazie al suo duro lavoro, possiamo ammirare il quartiere chiamato “Cremi rialzati”, dove un tempo passavano le acque (circa quattro miliardi di anni fa, come suggerisce l’erosione delle rocce). Le nuove immagini di domenica saranno abbinate a quelle scattate negli ultimi mesi, in attesa di visitare la regione”Substrato roccioso“, che per il momento può essere guardato solo dall’alto e sarà meglio pattugliato nel resto della missione.

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