NUOVO, MA CON UNA LUNGA STORIA DIETRO – La supercar Maserati MC20 (di cui parliamo ampiamente chi) è il modello che riporta l’azienda italiana nel settore delle supercar, riportando la produzione negli storici stabilimenti modenesi (qui ha sede Maserati dalla fine degli anni ’30). In via Ciro Menotti l’innovativo 3.0 V6 biturbo denominato Nettuno, esclusiva della casa emiliana, dispone di un sistema di combustione brevettato e costituirà la base dei motori dei prossimi modelli di casa Tridente: il SUV Grecale e le nuove GranTurismo e GranCabrio. Questo avviene dopo due decenni in cui i motori a benzina per la Maserati furono prodotti dalla Ferrari. Il nuovo settore dove prendono vita i sei cilindri si chiama Engine Lab: grazie al manager Jonata Azzali e Matteo Valentini, responsabile del design, abbiamo potuto fare una visita (seppur virtuale), per capire le tante attenzioni necessarie per garantire le prestazioni e affidabilità.
DUE INIETTORI E DUE CANDELE PER CILINDRO – Ricorda che il file 90 ° V6 è un 3.0 con le caratteristiche tipiche dei motori più sportivi: ciascuna delle due bancate è supportata da un turbo e la lubrificazione è a carter secco, senza coppa dell’olio: ciò garantisce un perfetto funzionamento anche nelle curve rivolte alla massima velocità (nel sistema tradizionale, il liquido sarebbe essere centrifugato sulle pareti, creando problemi di tiraggio) e il baricentro della vettura si abbassa, a tutto vantaggio della dinamica di guida. Ma è anche il primo motore a benzina omologato per uso stradale a sfruttare una particolare tecnologia, precedentemente sviluppata per la Formula 1. Il sistema, brevettato e denominato Maserati doppia combustione, ha due iniettori per cilindro: uno spruzza direttamente nel cilindro (iniezione diretta) e l’altro nel condotto di aspirazione (indiretto). Ma la vera particolarità è che la miscela aria-benzina viene accesa da una candela posta all’interno di una precamera (un piccolo volume aggiuntivo collegato alla camera di combustione da sottili canali); poi c’è un’altra candela, laterale, che completa la combustione. Questo sistema, gestito da una sofisticata elettronica, permette di consumare più velocemente il carburante, ottenendo ben 210 CV / litro (630 in totale) anche con consumi ed emissioni proporzionalmente bassi.
SPECIALISTI DELL’OPERA – Il nuovo Engine Lab è nato nella stessa regione in cui il Motori Maserati e può essere paragonato ad un vero e proprio laboratorio: l’interno è mantenuto ad una pressione leggermente superiore a quella dell’ambiente esterno, così da impedire l’ingresso anche delle più piccole particelle di polvere. Questa pulizia “estrema” è abbinata al montaggio manuale, ma che utilizza la tecnologia per garantire la precisione del processo: essenziale per ottenere l’affidabilità e la potenza di un motore così raffinato. Il montaggio viene eseguito da poche persone, che lavorano su sei postazioni di lavoro successive, seguendo passo passo le istruzioni visualizzate sugli schermi; ci vogliono un totale di 24 ore per completare un V6 Neptune e ogni operatore dedica quattro ore al proprio compito. Ad oggi vengono rilasciati dai quattro ai sei motori al giorno, ma con la possibilità di arrivare a dieci.
MONITORAGGIO CONTINUO – Il lavoro è una responsabilità, ma ci sono strumenti per evitare errori. Ad esempio, la correttezza dell’assemblaggio delle guarnizioni tra canne cilindri e carter (made in Termoli) viene verificata tramite telecamera, mentre l’accoppiamento dei cuscinetti di biella e dei pistoni viene effettuato tramite codice a barre , che fornisce solo i componenti di dimensioni corrette. Complesso è il montaggio delle testate, che oltre alle valvole comprendono la precamera; al termine, le camere di combustione vengono pressurizzate, in modo da poter rilevare eventuali perdite. La coppia di serraggio di tutte le viti viene monitorata e registrata elettronicamente, con particolare attenzione ai collettori di scarico: negli utilizzi più estremi, questi componenti possono raggiungere quasi i 1000 ° C, con sollecitazioni termiche molto elevate. Per evitare perdite e crepe, il procedura di fissaggio deve essere molto preciso, e quindi una telecamera accoppiata al cacciavite segue l’ordine in cui le viti sono bloccate, avvisando l’operatore se c’è un errore nella sequenza. Infine, il sistema di iniezione viene controllato in 21 diversi punti per verificare che non ci siano perdite (cosa importante, sapendo anche che il sistema di iniezione diretta funziona fino a 350 bar); al posto della benzina viene introdotto l’elio (gas inerte, che non pone problemi ai materiali che compongono il motore), le eventuali perdite vengono rilevate da un sensore.
PROVA TUTTO – Prima di trasferirsi nell’edificio successivo, dove verrà montato in un Maserati MC20, ogni motore passa per la sala prove: è orgoglioso di Maserati controllare ogni motore. Sono 40 minuti di test, con misurazione dei valori di potenza e coppia e controllo di un centinaio di parametri. Inoltre, una volta al mese, un motore di campionamento viene sottoposto a un test di quattro ore, al fine di consentire un’analisi statistica dei diversi lotti di produzione.
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