Matematica al museo egizio, fisica alla galleria d’arte moderna: così un migliaio di studenti universitari imparano la scienza

Prova a fare esercizi di matematica al Museo Egizio. Scopri le leggi della fisica tra le composizioni artistiche di Gam. Oppure risolvere codici criptati formulati da grandi personaggi storici nelle sale del Museo Nazionale del Risorgimento. Ma anche per parlare di percezione nel museo d’arte orientale, o di valore in quello del risparmio. E, di nuovo, vivi una mattinata da matricola qualche anno prima.

È la didattica innovativa e diffusa, per avvicinarsi alle scienze attraverso l’arte, che da lunedì, a Torino, vivranno un migliaio di liceali di 5 scuole dei quartieri Aurora, Barriera di Milano e Lucento: “i più più fragile in città ma anche “polmone verde” per numero di bambini “, spiegano i promotori del progetto Next-Land, ideato dall’associazione torinese Next Level, ispirato a” Flatlandia “, romanzo di fantascienza “multidimensionale” scritto nel 1884 da Edwin Abbott Abbott.

Un progetto pilota che vuole “unire i mondi per connettere realtà e affrontare grandi problemi sociali: in questo caso l’obiettivo è avvicinare i giovani alle materie scientifiche, con un occhio di riguardo alla questione del divario tra i sessi, e quindi i giovani studenti ”, spiega. Caterina Corapi, presidente dell’associazione no profit.

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Da lunedì gli studenti, che arrivano da scuole in cui fino al 90% degli studenti è di origine straniera e le condizioni socio-economiche rendono difficile la prosecuzione degli studi (il tasso dei laureati è inferiore alla media dei la città), il cosiddetto Stelo, ovvero scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, lo sperimenterà in prima persona, attraverso i laboratori didattici.

Le attività saranno progettate dal Politecnico, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dall’Università degli Studi di Torino e dall’Università Suor Orsola Benincasa, in collaborazione con i responsabili della didattica di nove musei torinesi: quelli dove i bambini , in gruppo, andrà ogni mattina per circa un mese, seguito da docenti ma anche tutor universitari e politecnici. Successivamente si svolgeranno colloqui di orientamento fino alla scelta della scuola secondaria. Il tutto sostenuto da Fondazione Vodafone Italia, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e Camera di Commercio.

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“La curiosità stimolata dai contesti offerti, soprattutto nei bellissimi musei della nostra città, sarà fonte di un coinvolgimento arricchente dal punto di vista culturale, e stimolante dal punto di vista motivazionale” sottolinea Cristina Sabena, professore associato di matematica complementare presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino.

Debora Fino, docente presso il Dipartimento di Scienze Applicate e Tecnologia del Politecnico e docente ordinario di fabbriche chimiche dalla stessa idea: “Vogliamo avvicinare i bambini a ‘materie difficili’ in modo gentile, collegando l’esperienza alla loro vita quotidiana. Ad esempio, proporremo loro una “attività di laboratorio praticata ogni anno da 4mila studenti del primo anno: l’estrazione di antociani dai comuni frutti rossi per capire qual è il pH”.

Allo stesso tempo, verranno svolti corsi di alfabetizzazione digitale con circa 100 madri. Alla fine del corso, la Fondazione Agnelli valuterà il metodo e le scelte degli studenti, per capire se lo “stelo” li avrà conquistati.

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