LONDRA – Scrivilo su una pietra: è venerdì 9 luglio 2021 e per la prima volta in 144 anni (134 edizioni) un italiano giocherà la finale del torneo di Wimbledon. Matteo berrettini riscrive la storia del tennis azzurro. È il primo a tornare a sventolare il tricolore nella finale del singolare maschile in un Grande Slam 45 anni dopo Panatta al Roland Garros nel 76. E forse è stata proprio questa la sorte visto che oggi, 9 luglio, “Adrianone” compie 71 anni: per lui anche, che ha portato il nome dell’Italia per tutta la vita, anche da capitano della Coppa Davis, è il regalo più bello.
<< La chronique de la demi-finale >>
Berrettini: “Vincere il torneo? ci devo credere”
Berrettini piega in semifinale Hubert Hurkacz, no. Mondiali 18, per 6-3, 6-0, 6-7 (3/7), 6-4 dopo 2 ore e 38′ di grande tennis. “Non ho parole, mi ci vorrà qualche ora per capire cosa ho fatto”, ha detto alla fine estasiato. “Sono molto felice, è arrivata la mia famiglia, ho tutta la mia squadra accanto, è fantastico. È un sogno troppo grande, non l’avrei mai immaginato. Dopo il 3° set, che credevo di poter vincere, ho detto io che ho dovuto reagire e il risultato è arrivato. Quando due anni fa giocavo al centro contro Federer, ho perso nettamente ma mi sono comunque divertito. Questa esperienza mi ha aiutato a vincere oggi. Domenica io e l’Italia in finale al Europei? È una grande giornata. Devo crederci. In finale, Berrettini, che via Twitter ha ricevuto i complimenti del tecnico italiano Roberto Mancini (“Domenica tutti con il cuore a Wimbledon e Wembly!”) affronterà il numero mondiale uno Novak Djokovic. Il serbo, a caccia del numero 20 dello Slam in carriera, ha battuto in tre set il canadese Denis Shapovalov 7-6 (7/3), 7-5, 7-5. Per Nole sarà la settima finale a Wimbledon, torneo che ha vinto 5 volte.
Un abbinamento perfetto, senza cali
Berrettini, che con questo successo si attesta al n. 3° nella ‘gara’, ha dominato per due set riuscendo a confondere completamente il polacco che, per 2-3, ha collezionato un incredibile parziale negativo di 11 game di fila (6-3, 6-0, 1-0). Sull’orlo, però, Hurkacz si è ripreso: ha deciso di attaccare di più, visti i tanti errori da fondocampo e ha messo più pressione sul rivale. In tre occasioni Berrettini era ancora a due punti dal match, perdendo la frazione al tie-break grazie a una brutta partenza (0-4).
Proprio nel momento psicologicamente più complicato, però, Blue ha mostrato la sua grande crescita mentale. Toglie subito il servizio avversario e al suono dell’asso (22 alla fine), servizi vincenti e un ottimo rettilineo finiscono per piegare la resistenza di Hurkacz che non ha mai avuto occasione di rispondere (0/2 sulla palla – break per tutta la partita). Per la Polonia, dunque, la prima finale si trasforma in un Grande Slam. L’Italia sorride due volte che domenica a Londra vedrà una “domenica magica”. Con la speranza che sia uno di questi giorni per poterlo raccontare ai nipoti.
“Cade molto. Piantagrane. Creatore totale. Appassionato di caffè. Pioniere orgoglioso del bacon.”
You may also like
-
L’universo ludico dai primi giochi più antichi alle grafiche digitali dei casinò online
-
Addio Allegri: Dopo la Juventus, lascio una squadra vincente. Litigio con Giuntoli durante la festa – la Repubblica
-
Christillin: Il controllo del governo nel calcio? Da Fifa e Uefa, no a ingerenze. Club e Nazionale rischiano lesclusione
-
Udinese-Napoli 1-1: Success risponde a Osimhen, gli azzurri regalano un punto a Cannavaro
-
Il Milan alla ricerca dell’allenatore giusto