Maurizio Principato, il popolare giornalista radiofonico morto dopo essere caduto sulla sua bicicletta

Giornalismo in lutto. Nelle ultime ore è scomparso Maurizio Principato, voce storica della radio popolare ricoverata in ospedale dopo una caduta in bici dall’11 marzo. Negli ultimi giorni il suo quadro clinico è peggiorato e purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Nato nel 1966 a Rivarolo Canavese, Milano, inizia la sua carriera al Radiopop nel 1988. Grande appassionato di musica, ottimo bassista e appassionato di fumetti, Principato è stato richiamato dalla sua stessa radio con un ultimo toccante saluto.

“Per molti ascoltatori era la mattina presto o il martedì a mezzanotte. Queste sono le aperture di musica classica la domenica, o lo spettacolo di mezza notte in cui hai mescolato la tua musica di qualità, con racconti di note. Ed emozioni. Per la radio Nel programma però eri molto di più: cronache di Stranieri e Culti, esibizioni improvvisate ovunque servissero, per partire come corrispondente Medimex a Bari o per essere corrispondente da Tel. Aviv per una recensione musicale ”, hanno scritto di Radiopop.

“Per la vita della radio, eri qualcos’altro: potevi suonare il basso con gli Abbo, la band residente della compagnia, o tagliare le angurie alle feste di metà agosto, o cercare uno sponsor o un contratto, pubblicità per un programma. Tutti gli impegni per eguagliare quelli che avevi alla radio. E anche qui non stai scherzando. Presenta un volume di graphic novel o organizza un evento su Abba, esprimi il fascino che paesi come la Norvegia o altre regioni dell’estremo nord ti hanno ispirato. O deliziare gli spettatori. In una di quelle serate in cui raccontavi della vita e della musica degli artisti, trattavi come se fossero tuoi compagni di classe. Ad esempio, potresti dire a David Bowie che lo avevi conosciuto personalmente ”, si legge nel pezzo di Claudio Agostoni, che ha scavato nel cassetto dei ricordi, tutti ancora molto freschi.

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“Dietro i microfoni della radio o quelli di una delle tue feste, hai saputo trasmettere la tua passione per l’arte e la bellezza. E lo hai fatto con una voce che è quella di tutti quelli che fanno la radio vorrebbero avere. E la tua voce, con i tuoi sorrisi e la tua presenza discreta, sarà una mancanza insormontabile – assicurano Radiopop – Ci piace pensare che forse ora puoi lasciare che Frank Zappa, il tuo maestro, ti spieghi i segreti delle sue follie che hai non sei ancora riuscito a decifrare. Hai detto spesso che “la vita è un viaggio”, ma non potevi neanche partire così presto … “.

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