Le assicurazioni della Fed sul fronte dell’inflazione non sono del tutto convincenti Borse valori europee, che dopo aver tentato un rimbalzo in apertura, hanno frenato, con il FTSE MIB entrato in territorio negativo appesantito dalle azioni bancarie. La sessione di Mercoledì chiuso in rosso intenso, sebbene Wall Street abbia recuperato nelle ultime due ore di contrattazione buona parte delle perdite grazie alla diffusione dei verbali della banca centrale americana. Da pochi minuti è apparso che l’economia statunitense è ancora lontana dai suoi obiettivi e, cosa più importante, che i banchieri centrali considerino il rialzo dei prezzi “transitorio”, anche se alcuni membri della Fed potrebbero iniziare a considerare di tagliare gli acquisti se l’economia continua a recuperare rapidamente. Va detto, però, che i verbali fanno riferimento alla riunione svoltasi prima della diffusione dei dati sull’inflazione e ai deludenti dati sull’occupazione di aprile.
Banche con il freno in piazza Affari
In Piazza Affari pesano le banche sulla lista, da Banco Bpm e sì Banca Pop Er, limitando le perdite Unicredit, al centro di varie speculazioni sui rischi bancari. Anche i titoli energetici sono pessimi, con Eni, Saipem e Tenaris tutto in territorio negativo. Cnh industriale sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo il pesante deficit di mercoledì. Telecom Italia parte bene dopo la relazione trimestrale oltre le aspettative ma poi rallenta e va in territorio negativo. Utilità deboli con Hera in rosso. Sul listino prezzi principale, il Juventus fc festeggia la vittoria della Coppa Italia.
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Prezzi alla produzione in Germania in linea con le aspettative
Dati sui prezzi alla produzione tedeschi, aumentati in aprile 0,8% e 5,2% su base tendenziale, in linea con le aspettative. Il dato era previsto, dato che gran parte della pressione al rialzo sull’inflazione proviene dalle materie prime, anch’esse aumentate in modo significativo a causa di strozzature che le hanno rese scarse poiché l’evoluzione del prezzo alla produzione è essenziale. La scossa del mercato, infatti, è iniziata la scorsa settimana con l’uscita dei prezzi alla produzione cinese, balzati del 6,8%.
Tokyo chiude con una timida salita
Il mercato azionario di Tokyo si è mosso senza una chiara direzione dopo il calo di mercoledì 19 maggio, con gli investitori che valutano la possibilità di una stretta monetaria negli Stati Uniti in anticipo rispetto alle aspettative. L’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,19% a 28.098 punti alla chiusura, l’indice Topix ha guadagnato lo 0,18% a 1.898,65 punti. Gli investitori hanno insistito sui verbali della Federal Reserve, possibile imminente compressione e aggiustamento degli acquisti; un inasprimento che potrebbe anche avere lati positivi, rafforzando il dollaro nei confronti dello yen.
Gli incontri di giovedì 20 maggio
Nel pomeriggio arriveranno i dati sulle domande di sovvenzione dagli Stati Uniti (14:30), dal Philadelphia Fed Index a maggio (14:30) e dall’Aprile Anticipation Index (16:00).
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