Quando la qualità si mescola alla realtà, esce un match come quello di Carlos Joaquín Correa. Due gol e una prestazione strepitosa. Con il plauso del suo fenomeno e con il suo terzo gol Scarpa d’oro il Lazio batti il Milano ed è tornato in corsa per il Campioni. Sulla vittoria, altrimenti netta e meritata, della squadra di Inzaghi, resta però un’ombra (piccola, vista l’entità del risultato) che vale la pena dire subito per chiedere. Trentalange, il nuovo presidente degli arbitri, per dare seguito a quanto annunciato durante la sua elezione: lasciamo parlare gli arbitri per chiarire episodi come quello che ha portato la Lazio sul 2-0. L’azione è iniziata con un evidente fallo di Lucas Leiva su Calhanoglu al quale Orsato, già nel primo tempo, non aveva mai fischiato una punizione a favore nonostante diversi contrasti. Era un fallo, ma l’arbitro di Schio era lì, a tre metri di distanza, e annuì di no, ma che errore. Così è iniziata l’azione e Correa ha segnato. Tutti i giocatori del Milan hanno girato intorno a Orsato. Mazzoleni, del Var, gli ha detto qualcosa, l’arbitro ha frainteso e ha indicato il posto di metà campo convalidando il gol. Invece Mazzoleni gli aveva detto di andare a vederlo di nuovo sul monitor, Orsato ci è andato, si è visto chiaramente il fallo di Lucas Leiva sul 10 turco, è stato evidente a tutti ma non all’arbitro che ha convalidato il gol una volta per tutte.. Ovviamente Mazzoleni, se avesse richiamato il collega del Var, ha visto qualcosa di sbagliato in questo intervento, altrimenti di fronte alla certezza in diretta su Orsato non avrebbe aperto bocca. È vero che l’arbitro di Schio fischia pochissimo, ma un fallo è fallo.
ERRORI. Il Lazio vinto con merito, facendo un uso migliore Milano un inizio folle, qua e là. Venti secondi, primo errore, di Marusic, ma Reina devia il tiro in angolo Calhanoglu. Ottanta secondi, secondo errore, di Bennacer: Donnarumma saltato da Correa e Lazio in testa. La scossa diretta dell’Olimpico ha subito preso la via del ritorno per il cemento della squadra di Inzaghi e per i difetti di quella di Pioli, dopo lo scarso controllo di Bennacer, è stato Tomori a essere trovato “piatto” in marcatura da Correa che triangolava con Immobile e segnava. Tomori aveva commesso lo stesso errore posturale contro il Sassuolo sul gol di Raspadori: “piatto” anche allora.
VENTI MINUTI DAL LAZIO. La rete ha gravemente danneggiato il morale del Milan
che per venti minuti è rimasto sulla stampa laziale. È stato il motore rossonero a perdere le curve, Bennacer e Kessie non erano in grado di dare velocità all’inizio dell’azione, né protezione alla difesa, che ancora vacillava contro l’ispirato Correa. D’altra parte, stava incombendo Milinkovic, ha creato il gioco e finito Luis Alberto e ha dato a Lucas Leiva un equilibrio. In quei 20 minuti della Lazio c’è stato un gol di Immobile (se l’autore non fosse Donnarumma si parlerebbe di deviazione miracolosa), mezza chance di Correa e diagonale della Scarpa d’Oro respinta di Kjaer.
POI IL MILAN. È stato Hernandez per riportare il file Milano dentro la partita con un’iniziativa che è costata il cartellino giallo (e squalifica per la gara contro il Genoa, era stato ammonito) a Acerbi. Sono entrati in scena Calhanoglu e Saelemaekers il che, tagliando continuamente da destra verso il centro, metteva a disagio una persona Radu e Lulic. Mancava però il contributo della coppia attaccante croata, Rebic-Mandzukic. La Lazio arriva a punti (Correa) per l’ultima volta al 24 ‘, poi si vede solo il Milan. Reina ha parato un gol di Calhanoglu servito da Saelemaekers che poi ha avuto la sua chance (altra parata del portiere spagnolo). Il Milan è stato lanciato in attacco quando la Lazio parte in contropiede e segna 2-0 con Lazzari, ma in fuorigioco per ginocchio …, visto da Mazzoleni al Var. Il primo tempo si è quindi concluso con la seconda grande occasione per il Milan, al termine di un’azione al volo, con palla a metà altezza, da Calhanoglu ai Saelemaekers a Mandzukic, inversione di marcia, altra risposta di Reina che ha riscattato la brutta notte al “Maradona”.
CORSE 2 E ANCHE CIRO. Il Milan riprende subito l’attacco e la Lazio
dividere. Dopo 5 ‘ Saelemaekers non si è preso la responsabilità di finire in mezzo alla scatola, ci ha provato Kessie e perso un’altra buona opportunità. Quello che Correa non ha fatto un minuto dopo, in contropiede, su uno splendido lancio di Luis Alberto, è andato a segno Tomori (un disastro) e ha lanciato la palla al palo più vicino. Due a zero. Ma tutto è iniziato, come detto sopra, con il fallo di Lucas Leiva su Calhanoglu. Pioli cambiò attacco con l’irritante Leao e Brahim Diaz | (al di fuori Mandzukic, lento e pesante, e Saelemaekers), ma il Milan aveva perso la spinta, la Lazio poteva difendersi senza difficoltà e partire con la ritrovata qualità di Luis Alberto. Altro assist dello spagnolo per Immobile, il cui pallonetto sul Donnarumma uscente è stato stampato sul post. È come se Ciro avesse preso le misure perché nell’azione successiva ha anche timbrato: Palla di Lazzari alla destra della Scarpa d’Oro, che sventola in diagonale, ancora palo, ma questa volta dentro e palla dentro. Chi lo ha segnato? Di nuovo lui, il disastroso Tomori, si precipitò in ritardo alla chiusura. Tre a zero, grande vittoria per la Lazio, duro colpo per il Milan che chiude il match con la traversa colpita da un colpo di testa di Kessie.
RECUPERA IBRA. Per la Champions ci sono 5 squadre in 7 punti, ma la Lazio deve recuperare la partita con il Toro. In pratica, potrebbero essere 5 squadre in 4 punti. Per il momento è il Milan, con la Juventus, ad avere i problemi più gravi, hanno perso due partite di fila, tre nelle ultime sette. Il recupero di Ibrahimovic, perché senza correre molti rischi. La Lazio si rilancia con una vittoria fondamentale per la gara di Champions League, vittoria che porta anche a un record storico per il club di Lotito: è il decimo consecutivo in casa, mai prima d’ora.
LA TAVOLA
Lazio-Milan 3-0 (1-0 primo tempo)
Marcatori: 2 ‘e 51’ Correa (L), 87 ‘Immobile (L)
Assist: 2 ‘Immobile (L), 51’ Luis Alberto (L), 87 ‘Lazzari (L)
Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic, Leiva (88 ‘Cataldi), Luis Alberto (88’ Akpa Akpro), Lulic (67 ‘Fares); Correa (76 ‘Pereira), Immobile (88’ Muriqi). Allenatore: Inzaghi.
Milan (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria (69 ‘Dalot), Kjaer (73’ Romagnoli), Tomori, Theo Hernandez; Kessie, Bennacer (69 ‘Tonali); Saelemekers (63 ‘Diaz), Calhanoglu, Rebic; Mandzukic (63 ‘Leao). Allenatore: Pioli.
Arbitro: Daniele Orsato (sezione Schio)
Riservato: 19 ‘Acerbi, 57’ Milinkovic.
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